Contributo Bilancio di Sostenibilità, al via il bando per il sostegno delle imprese

La Camera di Commercio di Brescia ha lanciato un bando per supportare economicamente le aziende nell'attività di reporting ESG

Di Arianna De Felice

Bandi e Call - Pubblicato il 12-07-2024

Il tessuto industriale e imprenditoriale della provincia di Brescia è un pilastro fondamentale dell'economia italiana. Con una tradizione manifatturiera radicata, Brescia è nota per la sua capacità di coniugare innovazione e tradizione, diventando un punto di riferimento per numerosi settori industriali. Dalla metallurgia alla meccanica di precisione, dall'agroalimentare al tessile, le aziende bresciane si distinguono infatti per la qualità dei loro prodotti e per una spiccata propensione all'export. Questa vivacità imprenditoriale è sostenuta da un solido sistema di piccole e medie imprese, spesso a conduzione familiare, che sono il vero motore dell'economia locale.

I dati dell'Ufficio studi della Cgia di Mestre su base Istat parlano, infatti, di Brescia (con 13,5 miliardi di euro di valore aggiunto nominale nel 2021) come terzo distretto industriale, appena dietro Milano (28,2 miliardi) e Torino (15,6 miliardi).

Tra le sfide che le imprese bresciane stanno affrontando con successo vi è anche quella relativa alla sostenibilità. Ed è legato proprio ai temi della sostenibilità il nuovo bando lanciato dalla Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Brescia (AGEF 2406) per il contributo al bilancio di sostenibilità delle MPMI.

Il bando per il contributo al bilancio di sostenibilità

La Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Brescia ha stanziato un fondo di 150.000 euro destinato alle micro, piccole e medie imprese bresciane e operanti in tutti i settori economici destinato a contributi diretti all'acquisizione di servizi e di consulenze specialistiche in tema di sostenibilità ambientale.

Nello specifico gli investimenti finanziabili sono relativi ai costi sostenuti dalle imprese nel 2024 con riferimento alle seguenti azioni:

1. Valutazione dell'allineamento dell'impresa con indicatori generali e specifici di sostenibilità (sustainability assessment).
2. Analisi dei punti di forza e debolezza, delle opportunità e dei rischi che qualificano il soggetto richiedente nella transizione verso la sostenibilità (swot analisys).
3. Formulazione di un piano strategico/progettuale di dettaglio, finalizzato a conferire all'impresa un profilo di crescita.
4. Redazione del reporting di sostenibilità - dichiarazioni non finanziarie.

Il contributo per il bilancio di sostenibilità, le cui richieste chiuderanno il 31 gennaio 2025, coprirà il 50% delle spese fino a un massimo di 5.000 euro per ogni impresa.

La sostenibilità nelle imprese bresciane

Ma a che punto sono le imprese bresciane col tema della sostenibilità ambientale e sociale? A rispondere è uno studio condotto nel 3° trimestre del 2023 dal Servizio Studi della CCIAA di Brescia e Unioncamere Lombardia.

Ne emerge che oltre 7 aziende su 10 reputano i temi green importanti anche a livello di business. Quelle che più percepiscono la sostenibilità utile anche per le performance aziendali sono le imprese industriali (79,8%), quelle del commercio al dettaglio (82%), servizi (78%) e quelle dell'artigianato manifatturiero (77,3%). Tuttavia non manca una quota, ancora rilevante pari al 20%, di imprese operanti nei servizi e nell’artigianato che considera la sostenibilità poco rilevante ai fini delle proprie performance aziendali.

Per quanto riguarda gli standard di valutazione, invece, le imprese più impegnate nell'adozione sono le industrie manifatturiere (67%). Tra questi spiccano le certificazioni ISO9000 (40,4%) e ISO45001 (22,4%) mentre sono molto meno diffuse altre soluzioni come il bilancio di sostenibilità e valutazioni formali su tutte le dimensioni ESG.  

Andando a vedere nel dettaglio, nel settore dell'industria le imprese che hanno pianificato, o già realizzato, azioni green sono il 78,7% (con un aumento del 2% sullo scorso anno); mentre quelle che stanno studiando azioni volte al miglioramento dell'impatto sociale sono il 66% (+10% sul 2022).

Nel settore dell'artigianato manifatturiero sono oltre la metà (56,2%) le imprese che stanno intraprendendo azioni per ridurre un impatto ambientale e il 45,5% per l'impatto sociale (+29%).

Per il mondo del commercio la riduzione dell'impatto ambientale interessa il 62% delle imprese (+4%) mentre quella sociale riguarda il 66% (+10%).

Infine, per le aziende che operano nel mondo dei servizi, il 56,6% è attento all'impatto ambientale e il 50,5% a quello sociale. 

Tra le pratiche più intraprese dalle aziende spiccano la raccolta differenziata, il controllo dell'uso di energia per ridurre i consumi, il monitoraggio delle emissioni, il riciclo degli scarti di produzione e l'utilizzo di fonti di energia rinnovabile. Dal punto di visita del fattore S, invece, le misure più adottate riguardano la formazione continua, valutazioni del benessere lavorativo e welfare interno.

 


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