Parità di genere, il bando che aiuta le imprese a raggiungere la certificazione

Sebbene sia su base volontaria la certificazione per la parità di genere è uno strumento importante. Ecco gli incentivi per le piccole e medio imprese lombarde

Di Arianna De Felice

Bandi e Call - Pubblicato il 04-10-2024

Una bambina che nasce oggi dovrà attendere fino al compimento del suo 97esimo compleanno per vedere applicata la parità di genere nelle aziende di tutto il mondo. A dirlo è l'Equal Measures 2030 (EM30), una coalizione internazionale che dal 2016 monitora i progressi verso l’uguaglianza di genere a livello globale, nel suo rapporto “A gender equal future in crisis?” che analizza 139 Paesi, Italia compresa.

L'analisi, che si basa sui dati disponibili fino al 2022, registra un punteggio medio di 66,1/100, in miglioramento rispetto al 2015 quando era fermo a 63,7.

In generale sono i Paesi ad alto reddito che registrano una maggior uguaglianza di genere rispetto a quelli che vivono in condizioni di povertà. Va detto, però, che ci sono anche nazioni meno sviluppate che riescono a creare società più eque rivelando così che la parità di genere è associata a più fattori ed è sempre possibile raggiungerla anche con minori risorse e possibilità.

In questo contesto l'Italia riesce e difendersi discretamente raggiungendo un punteggio medio di 77,1 e posizionandosi al 31esimo posto della classifica globale. Il lavoro da fare dunque è ancora molto ma, grazie a preziosi strumenti come la certificazione di parità di genere, raggiungerli potrebbe essere più facile.

Lo sa bene la Regione Lombardia che ha lanciato il bando Verso la certificazione della parità genere volto a sostenere le imprese nell’avanzamento verso un trattamento più equo tra uomini e donne.

Cos’è la certificazione della parità di genere

La certificazione della parità di genere è uno strumento che mira a promuovere e garantire l'uguaglianza di genere all'interno delle aziende e delle organizzazioni. Essa si basa su una valutazione che verifica il livello di equità tra uomini e donne in ambito lavorativo secondo alcuni aspetti chiave. Pur essendo su base volontaria, averla vuol dire poter beneficiare di alcuni incentivi fiscali e contributi oltre, ovviamente, a migliorare la reputazione aziendale.

In Italia la certificazione è stata introdotta nel 2021 dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per promuovere una maggiore inclusione delle donne nel mercato del lavoro: strumento essenziale per migliorare la coesione sociale e territoriale, nonché di fondamentale importanza per la crescita economica del Paese.

Il bando per la parità di genere nelle imprese lombarde

L’obiettivo del bando Verso la certificazione della parità di genere della Regione Lombardia è quello di sostenere le piccole e medie imprese lombarde nel percorso orientato al conseguimento della certificazione di parità di genere, col fine ultimo di adottare policy adeguate a ridurre il gap di genere in tutte le aree maggiormente "critiche" (come l’opportunità di crescita in azienda, la parità salariale a parità di mansioni, le politiche di gestione delle differenze di genere, la tutela della maternità). 

Per farlo, il bando si propone di supportare le imprese lombarde nel conseguimento della certificazione della parità di genere, tramite due linee di finanziamento. La Linea di finanziamento A prevede il co-finanziamento per l’acquisto dei servizi di consulenza a supporto delle imprese che intendano avviare le attività propedeutiche al conseguimento della certificazione di genere sopra specificate. La Linea di finanziamento B prevede il co-finanziamento delle spese sostenute dalle imprese per ottenere la certificazione della parità di genere.

La dotazione finanziari prevede un tetto massimo di 10.000.000 euro ripartiti in 4.000.000 destinati alla realizzazione di interventi nell’ambito della Linea di finanziamento A e i restanti 6.000.000 destinati alla Linea di finanziamento B.

Il bando, che rimarrà aperto ancora fino a dicembre 2024, si rivolge nello specifico alle imprese che hanno la sede operativa nella Regione Lombardia e iscritte al Registro delle imprese della Camera di Commercio; che hanno partita IVA con domicilio fiscale in Lombardia e che contano almeno 1 dipendente e che sono in regola con gli obblighi relativi al pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.


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