Se nel 2024 le imprese che volevano aumentare il proprio organico erano 6 su 10, nel 2025 il numero sale a 8 su 10 con una particolare propensione per figure con contratto a tempo indeterminato (68%). Nonostante questo, l'insoddisfazione dei lavoratori è ancora molto alta (pari a circa il 40%) soprattutto per donne e over 50, con basse prospettive di carriera e tanti (51%) pronti a cambiare lavoro nel 2025 per mancanza di opportunità future, stipendio basso (anche se in leggera crescita) e un ruolo poco stimolante. A dirlo sono i dati dell'Hays Salary Guide 2025.
“Dal sondaggio emerge una situazione complessa e ricca di sfide. – commenta Carlos Manuel Soave, Managing Director di Hays Italia – Da un lato, è incoraggiante vedere che l'81% delle aziende sia pronto ad assumere, con una forte preferenza per contratti a tempo indeterminato. Tuttavia, la bassa soddisfazione dei lavoratori e la loro propensione a cambiare lavoro indicano la necessità di un ripensamento delle strategie aziendali. La carenza di competenze e la difficoltà a trattenere il personale sono ostacoli significativi che le imprese devono affrontare, investendo maggiormente in ambito HR. Inoltre, l'adozione crescente di tecnologie di IA Generativa rappresenta un'opportunità per migliorare l'efficienza e l'innovazione. Per eccellere e distinguersi sul mercato, è fondamentale creare un ambiente lavorativo stimolante e adeguato, che valorizzi la diversità generazionale e offra opportunità di crescita professionale”.
L’AI tra opportunità e sfide
L’intelligenza artificiale si sta continuando ad affermare nel mondo del lavoro. Secondo i dati, infatti, in Italia nel 2023 solo il 23% dei lavoratori usava l'AI mentre nel 2024 il numero è salito al 43% con picchi (soprattutto tra i più giovani) che toccano il 58%. Il motivo? Sono ormai più coloro che vedono nella tecnologia delle reali opportunità che degli ostacoli. Una scelta condivisa anche dalle aziende con il 46% che addirittura ne raccomanda l'utilizzo.
Non manca ovviamente una parte di imprese (per ora ancora più della metà pari al 54%) che non promuovono attivamente l’uso di tecnologie o strumenti di intelligenza artificiale (IA) sul posto di lavoro. Chi non si è ancora avvicinato all’utilizzo dell’IA sul lavoro indica come motivo principale la mancanza di comprensione, la formazione e la mancanza di competenze. Su questo le imprese stanno cominciando a muoversi col 48% che sta creando corsi di formazione sul tema ma il 52% ancora non lo fa creando così un'insoddisfazione generale e un gap culturale che ha portato l'88% degli intervistati ad affermare che non hanno ricevuto una formazione adeguata.
Hays Salary Guide 2025: i lavoratori vogliono il work-life balance e il benessere mentale
Quando si considera un cambio di posizione lavorativa la retribuzione resta sì importante ma non è l'unico aspetto considerato dal professionista. Secondo l'Hays Salary Guide 2025 infatti anche i benefit e il welfare sono fondamentali, soprattutto per riuscire a gestire il work-life balance dato che il 45% degli intervistati ha dichiarato di essersi spesso trovato in difficoltà nella gestione della famiglia a causa del lavoro. Non stupisce dunque se al primo posto tra i benefit apprezzati dai lavoratori c'è la possibilità di lavorare anche in modalità smart working (richiesto soprattutto da donne e giovani circa il 53%), seguito dall'auto aziendale per gli over 50 (46%), e dall'assicurazione sanitaria o copertura medica privata (35%).
Le aziende hanno capito l'importanza che i benefit giocano sull'attrarre e trattenere i lavoratori tanto che sono oggi (almeno per il 61% delle imprese) il fattore più importante, ancora prima delle iniziative di sviluppo carriera. Il lavoro da fare è però ancora tanto dato che, per esempio, davanti a oltre il 70% dei lavoratori che vede il congedo parentale per legge troppo breve, solo il 15% delle imprese italiane offre ulteriori sostegni concreti come congedi parentali aggiuntivi e servizi di baby-sitting.
Oltre ai benefit i lavoratori guardano poi che l’azienda sia in grado di creare un ambiente lavorativo positivo, opportunità di crescita professionale e flessibilità.
Infine, l'Hays Salary Guide 2025 evidenzia una crescente attenzione al benessere mentale, segnalato dal 92% dei lavoratori. Questo risulta fondamentale anche per la produttività dato che l'81% ha dichiarato che ha influito molto sulle proprie prestazioni sul posto di lavoro.
Su questo tema però le aziende sono ancora molto, troppo, indietro dato che solo il 37% dei lavoratori si sente molto supportato dalla propria impresa mentre il 26% non lo è per niente. Solo il 35% infatti offre molteplici iniziative aziendali volte a promuovere il benessere mentale dei dipendenti mentre il 65% ne offre solo qualcuna. Il risultato però è che il 63% dei dipendenti non le ritiene sufficienti.