L'inquinamento dato dalla plastica sembra non accennare a diminuire e, anzi, sono sempre più le segnalazioni e gli studi che annunciano a gran voce che nei prossimi anni la situazione, invece che migliorare, peggiorerà soltanto.
I numeri sono allarmanti ma, dall'altra parte, ci sono anche i piccoli mercati sostenibili che non smettono di provarci.
È il caso, per esempio, delle bioplastiche compostabili che, seppur nel loro piccolo, continuano a conquistare terreno. Nonostante la continua lieve crescita però, la produzione di plastica biodegradabile sino ado ora non aveva mai superato 1,5 milioni di tonnellate ma, nel 2023, ha finalmente raggiunto e sfondato la barriera dei 2 milioni. A confermarlo sono i dati del recente rapporto di European Bioplastics redatto in collaborazione con gli esperti di mercato dell'Istituto nova (Hürth, Germania).
Il 2023 delle bioplastiche compostabili
Le bioplastiche rappresentano attualmente circa lo 0,5% degli oltre 400 milioni di tonnellate di plastica prodotte ogni anno. Grazie però all’aumento della domanda e all'emergere di applicazioni e prodotti più sofisticati il mercato sta finalmente diventando più forte. Ormai, infatti, per tutti i materiali e le applicazioni plastiche convenzionali, o quasi, è disponibile sul mercato un’alternativa bioplastica che ha le stesse proprietà e offre potenzialmente ulteriori vantaggi, primi fra tutti la riduzione dell’impronta di carbonio o ulteriori opzioni di gestione dei rifiuti, come il compostaggio.
Per la prima volta il report ha effettuato anche un confronto tra le capacità produttive e la produzione effettiva nel 2023. Il risultato è che l’industria delle bioplastiche sta producendo quasi a piena capacità. Sebbene vari in alcune parti in modo abbastanza significativo da un polimero all’altro, dal 60% al 100%, il tasso di utilizzo medio nel 2023 è dell’82% (produzione di 1,79 tonnellate rispetto a capacità produttive di 2,18 tonnellate).
Da un punto di vista geografico, tra tutti i mercati del mondo, quello europeo è stato il vero traino di questa crescita totalizzando circa 1,2 milioni di tonnellate prodotte in casa, segno che le politiche UE in tema di economia circolare e abbattimento della plastica stanno andando (finalmente) nella giusta direzione.
Secondo le previsioni future, questo trend continuerà la sua crescita. Si stima, infatti, che la capacità produttiva globale di bioplastiche passerà dai 2,18 milioni di tonnellate raggiunti nel 2023 ai 5 milioni già nel 2025 fino ad arrivare a circa 7,43 milioni di tonnellate nel 2028. Numeri questi che sono in linea col continuo aumento dei nuovi impianti di bioplastica che vengono realizzati ogni giorno dai grandi player del settore.
“La crescita della capacità di produzione di bioplastiche dovrebbe essere compresa nel più ampio contesto globale di crisi climatica, aumento dei costi energetici e catene del valore interrotte. Nonostante queste sfide, la capacità di produzione di bioplastica è in aumento, sottolineando la resilienza e l’importanza del nostro settore”, ha affermato Hasso von Pogrell, amministratore delegato di European Bioplastics (EUBP).
I mercati del settore
Ma per cosa vengono utilizzate più di tutto le bioplastiche? Secondo le analisi hanno una varietà di applicazioni in tantissimi campi. Tra questi vi sono, per esempio, gli imballaggi, i servizi alimentari, l’agricoltura e l’orticoltura, l’elettronica di consumo, l’automotive e i trasporti, i beni di consumo ed elettrodomestici, l’edilizia e le costruzioni, i rivestimenti e, infine, il settore tessile.
Tra questi il segmento più in crescita è ancora l'imballaggio. Un mercato che da solo nel 2023 ha contato circa il 43% del totale delle bioplastiche prodotte pari a circa 934.000 tonnellate.
“Mentre l’adozione del regolamento sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio è ancora in discussione all’interno delle istituzioni dell’UE, i dati mostrano che le bioplastiche hanno un futuro nel settore degli imballaggi, sostituendo le applicazioni non riciclabili e aiutando a eliminare gradualmente le opzioni basate sui fossili”, ha concluso von Pogrell.