Sebbene siano ancora in molti ad avere dubbi sul fatto che le logiche ESG e il profitto economico possano andare di pari passo, i numeri parlano chiaro: business e sostenibilità si sostengono a vicenda in un percorso di crescita. A confermarlo è la prima Ricerca Nazionale sulle Società Benefit 2024 svolta da Nativa in collaborazione con la direzione Studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, InfoCamere, il dipartimento di Scienze economiche e aziendali dell’Università di Padova, la Camera di commercio di Brindisi-Taranto e Assobenefit.
La crescita delle Società Benefit
L'indagine ha analizzato le Società Benefit, ovvero quelle imprese che hanno l'obiettivo di generare non solo un profitto finanziario ma anche un impatto positivo sull'ambiente e sulla società seguendo una visione a lungo termine, paragonando le loro performance a quelle non benefit. Il risultato è che, le Società Benefit, hanno registrato, nel periodo compreso tra il 2019 e il 2022, un aumento del fatturato medio pari al 37% mentre le imprese non benefit solo del +18%.
Non solo crescita del fatturato medio, ma anche il numero delle Società Benefit continua a salire tanto che, a fine 2023 se ne contavano 3.619 in Italia ovvero il 37,8% in più rispetto all'anno precedente quando il numero era fermo a 2.626. Certo sono numeri che, se paragonati con il totale delle imprese italiane (alla fine del 2023, le Società Benefit rappresentano l’1,23 per mille del totale delle società registrate) sono davvero piccoli ma dal 2016, anno di introduzione della legge in Italia, il dato è in continua accelerazione.
Non è da sottovalutare poi il fattore occupazionale. L’ultimo triennio ha registrato infatti una sensibile crescita degli addetti delle Società Benefit con il raggiungimento delle 188.000 unità alla fine del 2023, con un particolare balzo in crescita nel 2021. Questo repentino aumento è da ascrivere all’entrata di un elevato numero di grandi società (cioè con più di 250 addetti) all’interno del perimetro delle Società Benefit.
Perché essere una Società Benefit premia
L'attenzione ai temi ESG premia anche il fatturato, emerge dunque dallo studio. Il motivo sembra essere che le Società Benefit si posizionano meglio da un punto di vista strategico. Un esempio lo si nota nel settore manifatturiero dove le Benefit sono caratterizzate da un maggiore grado di internazionalizzazione, di richiesta di brevetti, di marchi registrati a livello internazionale e di certificazioni ambientali rispetto alle non benefit dello stesso settore.
Un'altra caratteristica importante, specie per il fattore S dell'acronimo ESG, riguarda i costi del lavoro. Secondo l'indagine si tratta di un costo superiore ma con l'Ebitda migliore. Infatti, sebbene la somma tra costo del lavoro e valore aggiunto per addetto sia superiore di cinquemila euro nel 2022, l’Ebitda delle società Benefit è maggiore di quello delle non Benefit: 9% contro 8,3%.
Quali sono le aziende benefit
I settori dove c'è una più alta concentrazione di Società Benefit sono le attività professionali (1.006), i servizi di informazione (696), la manifattura (446) e il commercio (338).
In termini di crescita del fatturato rispetto alle non benefit, la crescita è avvenuta in tutti settori analizzati spiccano, però, i divari nel settore delle costruzioni (84% contro il 37%), i servizi di informazione e comunicazione (51% contro il 13%) e le attività professionali e scientifiche (43% contro il 16%).
L'indagine ha infine scattato una fotografia relativa anche alle dimensioni delle imprese Benefit. Ne è emerso che sono Società Benefit soprattutto le microimprese (2.683) ma non mancano anche le piccole (599), medie (248) e grandi imprese (89).