Global Gender Gap Report 2024: Italia cartellino nero, meno parità di genere in azienda

Secondo il Global Gender Gap Report 2024 ci vorranno ancora 134 anni prima che la parità di genere venga raggiunta. I dati del World Economic Forum

Di Arianna De Felice

Ricerche e Pubblicazioni - Pubblicato il 17-07-2024

Nel 2024, la parità di genere avanza lentamente, talmente tanto che per raggiungere la piena parità ci vorranno altri 134 anni, vale a dire circa cinque generazioni. Questo non vuol dire che non possa essere raggiunta anche in anticipo ma, per riuscirci, come ha detto Saadia Zahidi, Managing Director del World Economic Forum, “serve una leadership decisiva e risorse dedicate”.
A cercare di inquadrare la situazione attuale, evidenziando anche i settori in cui sono necessari interventi più decisi per garantire un futuro equo e inclusivo per tutti, ci pensa il Global Gender Gap Index lanciato nel 2006 proprio dal WEF.

Giunto alla sua 18° edizione, il Global Gender Gap Report 2024 confronta la parità di genere in 146 economie, fornendo una base per l'analisi degli sviluppi della parità di genere in due terzi delle economie mondiali. Inoltre, l'indice esamina un sottoinsieme di 101 Paesi che sono stati inclusi in ogni edizione dell'indice dal 2006 a oggi, offrendo un ampio campione di Paesi per analisi longitudinali e di tendenza. 

Risultati del Global Gender Gap Report 2024

I risultati globali del rapporto evidenziano quanto già dichiarato: il progresso c'è ma è decisamente inferiore alle aspettative. Nel 2024, infatti, il punteggio del divario di genere di tutti i 146 Paesi monitorati è pari al 68,5%. Il dato segna una crescita solo di 0,1 punti percentuali rispetto allo scorso anno (dove i Paesi analizzati erano 143). Anche confrontando i 101 Paesi che il rapporto analizza ininterrottamente dal 2006, il divario è migliorato solo dello 0,1%.

Il Global Gender Gap Report del 2024 mostra che, sebbene nessun Paese abbia raggiunto la piena parità di genere, il 97% delle economie incluse in questa edizione ha colmato oltre il 60% del proprio divario, rispetto all'85% del 2006. Andando ad analizzare nel dettaglio, tra le 146 economie monitorate, il divario di genere in termini di salute e sopravvivenza si è ridotto del 96%, nel livello di istruzione del 94,9%, nella partecipazione economica e nelle opportunità del 60,5% e  nell'emancipazione politica del 22,5%.

Nel confronto tra i 101 Paesi monitorati dal 2006 a oggi, invece, i sottoindici si sono spostati a ritmi diversi. Nel complesso, il cambiamento più significativo si è registrato in empowerment politico, dove la parità è balzata da un totale di 8,3 punti percentuali al 22,8% nelle ultime 18 edizioni. In partecipazione economica e opportunità e conseguimento scolastico, la parità ha guadagnato rispettivamente 4,8 e 4,2 punti percentuali. Salute e sopravvivenza, invece, è l'unico sottoindice in cui si è verificato un calo moderato dal 2006 (-0,2 punti).

La parità di genere in azienda

Per quanto riguarda la parità di genere nelle imprese del mondo si registrano sforzi significativi per migliorare la situazione soprattutto in America Latina, Medio Oriente e Asia orientale. Le conseguenze per chi si sta impegnando di più? Una maggiore produttività, adattabilità al cambiamento e risultati di innovazione più forti.

I dati LinkedIn presenti nel Global Gender Gap Report 2024, nello specifico, evidenziano che le donne rappresentano il 42% della forza lavoro globale e il 31,7% dei dirigenti senior. Per quanto riguarda le quote rosa che ricoprono posizioni apicali però, il dato si sta man mano deteriorando passando dal 37,5% al 36,9% nel 2023 e continuando a scendere anche all'inizio del 2024 al 36,4%.

La situazione della parità di genere in Europa

Il report ha poi realizzato una classifica dei Paesi che meglio si stanno muovendo sul tema della parità di genere. Al primo posto, da oltre un decennio, c'è l'Islanda che continua a essere l'unica ad aver colmato oltre il 90%.

Sette sono poi le altre economie europee presenti nella top 10 mondiale: Finlandia (2°, 87,5%), Norvegia (3°, 87,5%), Svezia (5°, 81,6%), Germania (7°, 81%), Irlanda (9°, 80,2%) e Spagna (10°, 79,7%). I restanti tre posti sono occupati da economie dell'Asia orientale e del Pacifico (Nuova Zelanda, 4°, 83,5%), America Latina e Caraibi (Nicaragua, 6°, 81,1%) e Africa subsahariana (Namibia, 8°, 80,5%). L’Italia, invece, occupa l’87° posto della classifica perdendo ben 8 posizioni rispetto al 2023 e con un punteggio pari a 0.703 (in calo rispetto a 0.705 dello scorso anno).

Grazie a questi risultati l'Europa guida la classifica del divario di genere regionale del 2024, avendo colmato il 75% del gender gap.
Tuttavia va sottolineato che le differenze tra il primo e l'ultimo posto della classifica sono significative (la Turchia che chiude la lista si distacca dall'Islanda di 29 punti percentuali). 

Andando a vedere nel dettaglio, l'UE evidenzia una crescita dello 0,4% nel suo punteggio di partecipazione economica e opportunità (67,8%). Il punteggio di parità di genere nell'istruzione della regione è il terzo più alto (99,5%), a livello globale, mentre la parità sanitaria è stagnante. Infine, la parità politica in Europa ha progressivamente raggiunto il punteggio più alto tra tutte le regioni nel 2024 (36%).


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