I tre elementi chiave che favoriscono l'innovazione sostenibile all'interno delle imprese italiane

Condividere una visione comune, valorizzare le idee e ricombinare competenze e risorse. Le azioni necessarie per un'innovazione sostenibile nelle imprese emerse dalla ricerca di Sustainability Makers per Impronta Etica

Di Arianna De Felice

Ricerche e Pubblicazioni - Pubblicato il 19-04-2024

L'innovazione sostenibile è sempre più presente all'interno delle imprese italiane. Secondo i dati emersi dalla ricerca “Sostenibilità e innovazione: dalla visione all’azione” realizzata da Sustainability Makers per Impronta Etica − autori Maria Cristina Zaccone e Matteo Pedrini −, infatti, il 79,3% delle azienda coinvolte ha affermato di aver implementato innovazioni negli ultimi tre anni, focalizzate soprattutto sul miglioramento degli impatti sociali e ambientali delle proprie attività. Inoltre, il 53,7% ha dichiarato che le innovazioni implementate interessano sia i prodotti sia i processi interni. Questo sottolinea l’ambizione delle aziende ad adottare misure sostenibili a vari livelli, cercando di generare un impatto positivo sia attraverso il prodotto finale sia nelle attività quotidiane interne.

Nello specifico la ricerca, svolta su oltre 90 imprese di settori e dimensioni differenti, ha voluto cercare di capire quali sono oggi le condizioni organizzative che favoriscono lo sviluppo dell’innovazione sostenibile nelle imprese italiane.

L’innovazione sostenibile nelle imprese italiane

Costruire e condividere una visione comune, sbloccare e valorizzare idee sia interne che esterne, ricombinare competenze e risorse in modi innovativi. Questi sono i tre elementi chiave che favoriscono l'innovazione sostenibile nelle imprese italiane.

Ma quanto queste condizioni sono condivise dalle aziende?
Partendo dal primo punto, emerge che sebbene l'83,7% delle aziende abbia adottato obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale chiari e sfidanti, solo la metà ha fatto il passo successivo, integrandoli negli schemi di remunerazione aziendale (53,3%).

Andando avanti nell’analisi delle condizioni, emerge che l'83,7% ha formato proattivamente dei gruppi di lavoro inter-funzionali mentre il 70,7% ha stabilito partnership con enti esterni: scelte che hanno permesso di combinare competenze e prospettive diverse, arricchendo così il panorama di idee e soluzioni disponibili. Anche in questo caso c'è però un limite significativo che emerge: solo la metà o poco più, il 53,3% per la precisione, delle aziende ha destinato un budget specifico ai progetti di innovazione sostenibile.

Infine i risultati mostrano che per quanto riguarda l’identificazione di nuove idee attraverso la collaborazione con giovani realtà, il 72,8%, pari a circa 3 imprese su 4, lo ritiene un metodo efficace per trasferire freschezza e creatività nei processi aziendali. Tuttavia questo approccio non è inserito in una strategia aziendale continua ma si tratta piuttosto di una pratica occasionale.

Emergono però altri dati piuttosto interessanti che dimostrano quanto le aziende stiano investendo sulle idee per investire nell'innovazione sostenibile. Nello specifico: il 56,5% delle aziende ha un'unità dedicata alla ricerca e sviluppo di idee sostenibili; il 76,1% dispone di strutture che favoriscono l'innovazione mediante la collaborazione e la condivisione di risorse; il 91,3% delle aziende analizza periodicamente le proprie lacune organizzative, garantendo così un continuo miglioramento; il 43,5% delle aziende è aperto ad accettare il fallimento come parte del processo di innovazione, indicando una propensione a sperimentare e ad adottare approcci non convenzionali; e, in ultimo, il 58,7% delle aziende pratica un dialogo attivo con gli stakeholder, promuovendo trasparenza e apertura a feedback esterni.

Le figure chiave per un'innovazione sostenibile

Un ruolo importante nello sviluppo dell’innovazione sostenibile, lo giocano le figure chiave della sostenibilità come il sustainability manager, ma non solo. Secondo i dati la governance aziendale infatti ha un ruolo rilevante con il 49,4% delle innovazioni che ha avuto origine direttamente dalle idee del vertice aziendale.

Tornando al manager della sostenibilità, la ricerca ha evidenziato che è una figura ancora in via di sviluppo tanto che è decisamente ampia la varietà di opinioni e aspettative sul suo ruolo. Il 34,8% lo percepisce infatti come un promotore, il 33,7% come un facilitatore mentre il 29,3% come un regista tecnico. Una varietà di incarichi che sottolineano ancora di più la necessità per il manager della sostenibilità di possedere notevole flessibilità e capacità di adattamento alle specifiche esigenze e sfide dell’azienda in cui si trova a operare.

Anche il ruolo del manager dell’innovazione è oggetto di diverse interpretazioni. Per il 48,9% dei partecipanti, dovrebbe agire come regista tecnico, mentre il 26,1% lo vede come facilitatore e il 25% come promotore. 

Da ultimo, stando alle risposte fornite, emerge una notevole ambiguità riguardo a chi, tra i diversi attori aziendali, detenga oggi giorno l’autorità di approvare i progetti di innovazione sostenibile. Il 37% dei partecipanti dichiara di avere come soggetto preposto all’approvazione dei progetti di innovazione sostenibile il Consiglio di Amministrazione. Allo stesso tempo, un significativo 29% indica che attualmente questa responsabilità spetti all’Amministratore Delegato. Il 14,1% dei partecipanti colloca il ruolo decisionale presso il comitato inter-funzionale. Infine c’è un 4,3% che attribuisce tale ruolo decisionale al dipartimento di sostenibilità. Quello che emerge da questi dati è dunque la necessità di rafforzare il ruolo strategico visto l'attuale coinvolgimento limitato del dipartimento dedicato alla sostenibilità nelle decisioni finali.


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