Entro il 2030, se la situazione dovesse rimanere com'è oggi, circa un posto di lavoro su cinque che richiede green skills resterà vuoto per mancanza di professionisti qualificati. Dato che arriverà a 1 su 2 entro il 2050.
Una situazione dunque non facile che pone il tema della ricerca di candidati adeguati tra le principali sfide che le imprese devono affrontare oggi per riuscire a proseguire il loro processo verso la transizione ecologica. A dirlo sono i dati del Global Green Skills Report 2024 realizzato da LinkedIn.
I risultati del LinkedIn Global Green Skills Report 2024
A livello globale il numero di persone che possiedono un green job title o comunque competenze legate alla sostenibilità è cresciuto solo del 5,6% tra il 2023 e il 2024. La domanda per queste figure professionali è invece raddoppiata arrivando a +11,6%.
“Questi dati sono un campanello d’allarme, e non si può più perdere tempo –afferma Marcello Albergoni, Country Manager di LinkedIn Italia. “Ogni singolo obiettivo climatico è a rischio se non abbiamo una forza lavoro preparata per realizzare il cambiamento di cui abbiamo urgentemente bisogno. I nostri dati mostrano che i decisori politici hanno il potere di plasmare la domanda e l’offerta di talenti green. Nel momento in cui i governi finalizzano il prossimo decennio di impegni per il clima, devono prevedere investimenti dedicati a creare la forza lavoro qualificata per far fronte alla crisi climatica”.
Alla difficoltà di reperire professionisti qualificati in ambito ESG, si aggiunge anche una nuova sfida di genere.
Dall'indagine, infatti, emerge che a livello globale solo una donna su dieci possiede questo tipo di competenze rispetto a quasi un uomo su cinque, trasformando il mondo della sostenibilità quasi al pari delle tematiche STEM che, come sappiamo, sono un campo ancora oggi quasi prettamente maschile.
Non solo le donne, ma anche la Gen Z fa più fatica. Sebbene il 61% dei giovani sia desideroso di lavorare nel campo della sostenibilità infatti, solo un giovane su dieci a oggi ha la possibilità di farlo.
Ma in quali settori è più richiesta una figura con green skills? Il settore dei servizi di pubblica utilità, spinto dalla rapida espansione delle energie rinnovabili, guida tutti i settori nella domanda di talenti verdi, con quasi un quarto dei posti di lavoro (23,1%) che richiedono competenze green. L’edilizia è la seconda più alta domanda di talenti verdi con un annuncio di lavoro su cinque (20,6%). Chiude il podio delle competenze verdi più richieste il settore dell'agricoltura e dall'allevamento (18,4%). Mentre tra le tante competenze richieste quella più diffusa nel mondo è il sustainable procurement (+15% sul 2023).
Competenze verdi, la situazione italiana
A oggi in Italia solo il 17% dei lavoratori possiede almeno una delle green skills con una crescita media annua del +2,55% sul 2020 e del +4,63% rispetto al 2023.
Per quanto riguarda la richiesta di professionisti con competenze nella sostenibilità in Italia la crescita è stata più lenta rispetto al resto del mondo tra il 2021 e il 2024 arrivando solo al +0,12%. Durante quest'anno, però, circa l’8,27% delle richieste di lavoro su LinkedIn in Italia era inerente a ruoli green, superando la media del 7,66% globale.
Entriamo ora nel dettaglio e scopriamo che in Italia, la richiesta di figure con green skills varia da settore a settore ma, tra quelli che contano il numero più alto di lavoratori qualificati oggi, vi sono agricoltura e allevamento (34,10%), servizi (32,80%) ed edilizia (32,03%), rimanendo pressoché in linea con i dati del resto del mondo.
La professione più richiesta a oggi è quella del Geologo, cresciuto del 123%, seguita dal Consulente ambientale, inclusi coloro che si occupano degli aspetti relativi alla sicurezza. Infine, per le competenze, quella legata agli approvvigionamenti sostenibili è stata quella più popolare su LinkedIn raggiungendo +60,3% sul 2023. Seguono poi la finanza sostenibile, le politiche ambientali, le competenze di audit ambientale e la prevenzione degli sprechi.
Come ridurre il green skills gap in azienda
Il divario di competenze green rappresenta una sfida significativa, ma colmarlo è essenziale per garantire la transizione verso un'economia sostenibile. Di seguito, alcuni consigli su come le imprese possono agire per affrontare questo problema:
1. Aggiornamento professionale
Poiché una grande percentuale della forza lavoro del 2030 è già impiegata, il miglioramento delle competenze (upskilling) è cruciale. Le aziende possono promuovere programmi di formazione continua per il personale, concentrandosi su competenze tecniche legate alle tecnologie green. Incentivi fiscali, come detrazioni per investimenti in competenze sostenibili, potrebbero incoraggiare un maggiore coinvolgimento delle imprese in questa direzione.
2. Promozione della diversità
Una forza lavoro diversificata non solo favorisce l'innovazione, ma rende le aziende più competitive. Settori come l'energia rinnovabile devono attrarre talenti da una gamma più ampia di background, incluse le donne e le minoranze sotto rappresentate. Ciò può essere realizzato migliorando i pacchetti di benefit, promuovendo flessibilità lavorativa e rafforzando i programmi di mentorship.
3. Valorizzazione delle competenze di transizione
Le imprese possono attingere dall'esterno rivolgendosi verso i settori tradizionali come quello petrolifero e del gas, che offrono una forza lavoro con competenze già acquisite e fornire programmi di transizione ecologica per queste figure esperte. Ciò potrebbe velocizzare il trasferimento di conoscenze e supportare la crescita dei settori sostenibili.