Il bando del MIMIT per migliorare l'efficienza energetica e la sostenibilità dei processi produttivi

Il MIMIT offre finanziamenti per la sostenibilità dei processi produttivi e la transizione ecologica delle imprese italiane

Di Arianna De Felice

Bandi e Call - Pubblicato il 08-11-2024

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha aperto uno sportello per presentare domanda di agevolazione volta a migliorare l'efficienza energetica e la sostenibilità dei processi produttivi. 

L'iniziativa, come specificato dalla Circolare 18 pubblicata dal MIMIT, si inserisce nel più ampio contesto della già citata Misura M1C2-I7 per il “Sostegno al sistema di produzione per la transizione ecologica, le tecnologie a zero emissioni nette e la competitività e la resilienza delle catene di approvvigionamento strategiche” il cui scopo è incentivare gli investimenti privati e migliorare l’accesso ai finanziamenti per sostenere i settori dell’efficienza energetica, la produzione rinnovabile per l’autoconsumo e la trasformazione sostenibile del processo produttivo.

Il bando per migliorare l'efficienza energetica e la sostenibilità dei processi produttivi

Le domande per accedere alle agevolazioni del MIMIT devono avere a oggetto un programma di sviluppo per la tutela ambientale concernente un’iniziativa imprenditoriale finalizzata alla salvaguardia dell’ambiente, per la cui realizzazione possono essere necessari uno o più progetti per la tutela ambientale e, eventualmente, progetti di ricerca, sviluppo e innovazione.

Nello specifico i progetti d'investimento devono essere volti: alla tutela ambientale compresi gli aiuti per la riduzione e l’eliminazione delle emissioni di gas a effetto serra; all’introduzione di misure di efficienza energetica; alla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, dell’idrogeno rinnovabile e della cogenerazione ad alto rendimento; e all’efficienza nell’utilizzo delle risorse e al sostegno alla transizione verso un’economia circolare. 

Infine i progetti devono riuscire a garantire il raggiungimento di almeno uno dei due obiettivi ambientali. Il primo riguarda la riduzione di almeno il 40% delle emissioni dirette di gas serra degli impianti industriali che attualmente utilizzano combustibili fossili come fonte di energia: questo risultato può essere raggiunto mediante l’elettrificazione dei processi produttivi e il passaggio all’uso di idrogeno o di combustibili rinnovabili derivati dall’idrogeno.

Va specificato però che, qualora l’intervento preveda il passaggio all’uso di idrogeno rinnovabile o di combustibili rinnovabili derivati dall’idrogeno stesso dovrà rispettare alcuni requisiti tra i quali: l'idrogeno deve provenire da fonti rinnovabili; gli investimenti possono riguardare unicamente apparecchiature in grado di utilizzare esclusivamente l’idrogeno senza ulteriori investimenti; i beneficiari dovranno usare almeno il 75% di idrogeno rinnovabile rispetto al totale degli input energetici dell’unità tecnica oggetto di intervento entro il 2032 e a effettuare il passaggio completo all’idrogeno rinnovabile entro il 2036. 

Il secondo obiettivo, invece, riguarda la riduzione del 20% del consumo di energia negli impianti industriali oggetto delle agevolazioni. In questo caso, invece, bisogna tenere conto: dei soli consumi derivanti direttamente dall’investimento sovvenzionato, con esclusione quindi di riduzioni di consumo energetico che si verificano a livello di terzi o di nuovi impianti; della medesima tipologia di produzione e dell’equivalenza della produzione (fatti salvi gli aumenti non superiori al 2% della capacità produttiva complessiva derivanti da esigenze tecniche); del livello di consumo energetico previsto a seguito dell’intervento e di quello medio registrato nei cinque anni precedenti la domanda di aiuto.

Le istanze di accesso alle risorse possono essere presentate a partire dalle ore 12.00 del giorno 11 novembre 2024, secondo le modalità e i modelli che saranno resi disponibili nell’apposita sezione dedicata ai Contratti di sviluppo del sito internet dell’Agenzia Invitalia.

Le risorse a disposizione

Il fondo pone a disposizione 350 milioni di euro attraverso i Contratti di sviluppo di cui almeno il 60% dovrà essere destinato al miglioramento dell'efficienza energetica dei processi produttivi (anche attraverso la produzione per l’autoconsumo di energia elettrica da fonti rinnovabili, a esclusione della biomassa). Il restante 40%, invece, è destinato al finanziamento di progetti da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

 


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