EY Global Climate Action Barometer 2024, le aziende accelerano verso la transizione ecologica globale

Come le aziende globali stanno affrontando il cambiamento climatico per guidare la transizione ecologica? La risposta nella sesta edizione del report EY

Di Arianna De Felice

Ricerche e Pubblicazioni - Pubblicato il 25-11-2024

Il cambiamento climatico è stato al centro della recente COP29 da poco conclusa a Baku, in Azerbaigian. Dagli incontri è emerso anche che le aziende di tutto il mondo si stanno rendendo conto che l'adozione di azioni concrete per ridurre le emissioni di carbonio e promuovere pratiche sostenibili non è solo una questione di responsabilità etica, ma anche un imperativo strategico.

A fotografare meglio la situazione attuale è l'ultimo EY Global Climate Action Barometer 2024. Giunto alla sua sesta edizione, lo studio ha coinvolto oltre 1.400 aziende provenienti da più di 50 Paesi e operanti in diversi settori.

Alcuni dati globali dell’EY Global Climate Action Barometer 2024

Secondo quanto emerso dall’EY Global Climate Action Barometer 2024, le imprese di tutto il mondo stanno dunque adottando piani d'azione concreti per affrontare i rischi legati al cambiamento climatico trasformandoli in opportunità di crescita e sviluppo, e contribuendo a raggiungere anche gli obiettivi di transizione stabiliti in termini di emissioni di CO₂, livelli di temperatura e capacità di adattamento agli impatti del cambiamento climatico.

Nello specifico stiamo parlando del 41% delle aziende globali che stanno già lavorando per portare il Paese verso la transizione ecologica. A queste si aggiunge anche un 21% che ha già dichiarato di voler sviluppare piani nel breve.

Come raccomandato dalla Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD), ben il 67% sta utilizzando l'analisi degli scenari per valutare la scala e i tempi dei possibili rischi climatici. Un dato in netto aumento visto che lo scorso anno era fermo al 58%. Inoltre il 71% ha utilizzato nei suoi piani sia analisi qualitative che quantitative.

Un dato importante che è emerso è che la qualità delle informazioni sta crescendo. Il punteggio medio tra i Paesi presi in esame è pari al 54%, nel 2023 era fermo al 50%, con le percentuali più alte registrate nel Regno Unito (69%), nella Corea del Sud (62%), in Giappone (61%) e in Europa (61%) mentre il Medio Oriente (29%) si trova in fondo alla classifica. L’Italia, dal canto suo, si posiziona leggermente sopra la media europea (62%).

La situazione italiana nell’EY Global Climate Action Barometer 2024

Circa il 68% delle realtà italiane coinvolte nell’analisi, rispetto al 47% del campione mondiale, ha specificato azioni quantitative, corredate da target numerici, relativamente all’analisi degli scenari delle emissioni. Tra questi ultimi quelli più comunemente indicati dalle aziende nazionali (59%) sono quelli riferiti allo scenario RCP 8.5 (scenario in cui le emissioni di gas a effetto serra aumentano senza alcuna misura di contrasto al cambiamento climatico) seguiti (50%) dallo scenario NetZero 2050.

A livello mondiale, oltre l’83% delle imprese effettua disclosure delle informazioni relative ai rischi, ma in Italia la percentuale sale fino oltre il 90%. Inoltre, l’85% del campione nazionale dichiara anche le opportunità, rispetto all'74% a livello globale, in particolare in ambito di prodotti e servizi (73%), di efficientamento delle risorse (44%) e di risorse energetiche (32%). Infine, il 70% delle aziende italiane, contro il 60% del campione mondiale, fornisce informazioni relative ai piani di transizione energetica con le autorità regolatorie, gli stakeholder industriali e le varie associazioni e oltre il 73%, rispetto al 65% a livello mondiale, fornisce anche una roadmap supportata da azioni sul breve, medio e lungo periodo. 

In conclusione, andando a vedere i settori di attività, emerge che il 100% dei comparti Insurance, Agriculture Food and Forest products, Telecommunication and Technology divulgano i propri piani di decarbonizzazione, seguiti dal settore bancario (85%), dei trasporti (83%) ed energetico (66%).

“Le aziende sono ormai consapevoli che la decarbonizzazione non è solo una necessità, ma un'opportunità senza precedenti per innovare e crescere. Grazie all'adozione di piani di transizione strategici, ambiziosi e investimenti mirati, le imprese possono non solo mitigare i rischi climatici, ma accelerare sul percorso di decarbonizzazione, che è ormai tracciato e irreversibile. A questo proposito, quasi la totalità delle realtà italiane esaminate nella nostra analisi, il 99%, fa disclosure delle informazioni relative alle azioni relative alla sostenibilità, in particolare sul clima, rispetto al 94% del campione mondiale, a testimonianza del loro impegno concreto e trasparente. Coloro che saranno in grado di stare al passo con la trasformazione e farla propria, saranno capaci di costruire un futuro più sostenibile e di crescita, garantendo la competitività a lungo termine in uno scenario internazionale fatto di sfide, ma soprattutto di opportunità da cogliere”, ha commentato Marco Duso, EY Italy and EMEIA Sustainability Leader.

 


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