Secondo gli ultimi dati del Global Gender Gap Report 2024, ci vorranno ancora 134 anni prima che si possa dire raggiunta la parità di genere a livello globale.
Il lavoro da fare è dunque tanto in ogni ambito, anche in quello aziendale dove le quote rosa ricoprono solo il 42% della forza lavoro globale e solo il 31,7% se si guarda a posizioni nella dirigenza.
Va riconosciuto, però, che l'Europa guida la classifica del divario di genere regionale del 2024, avendo colmato il 75% del gender gap con 8 economie europee nella Top 10. L'Italia, dal canto suo, si trova ancora indietro posizionandosi solo all'87° posto della classifica e arretrando rispetto al 2023.
Dati che però potrebbero cambiare nel 2025 grazie anche allo sforzo di imprese come Ferrarelle che ha da poco ottenuto la Certificazione per la parità di genere rilasciata da Sgs Italia.
Ferrarelle e la parità di genere
Il riconoscimento per la parità di genere che Ferrarelle ha ottenuto, stando alla normativa Uni PdR 125:2022, conferma l'impegno che l'azienda italiana ha nel promuovere un ambiente di lavoro positivo anche dal punto di vista della sostenibilità sociale e privo di stereotipi e pregiudizi.
Come ha precisato l'azienda, tra gli elementi che le hanno permesso di ottenere questa certificazione spiccano i sistemi focalizzati sulla parità di genere e sui principi di Diversity, Equity e Inclusion, garantiti da un Comitato Guida che verifica anche il raggiungimento degli obiettivi strategici prefissati.
In particolare Ferrarelle è molto attenta al sistema famiglia aiutando i suoi dipendenti all'arrivo di un bambino e durante la sua crescita fornendo due giornate di permesso retribuito all'anno per malattie dei bambini, visite pediatriche o inserimento all'asilo nido. Inoltre i genitori di bambini, oltre ad avere accesso a un credito welfare di 500 euro per ogni evento di genitorialità, utilizzabile per spese sanitarie, educative e molto altro, possono lavorare in modalità smart working fino al compimento del quinto anno di vita del bambino favorendo così il work life balance. Non manca poi un aiuto al reinserimento delle madri dopo il periodo di congedo parentale nonché la retribuzione al 100% per i primi 5 cinque giorni di congedo parentale della figura paterna.
Oltre al tema della genitorialità, il riconoscimento ottenuto dall'azienda conferma anche l’efficacia del sistema di parità di genere in riferimento ad aree come il reclutamento, le opportunità di crescita professionale e il salario.
“Siamo orgogliosi di annunciare un traguardo significativo per la nostra azienda: abbiamo ottenuto la Certificazione per la Parità di Genere, un riconoscimento che testimonia il nostro costante impegno verso l'inclusione e le pari opportunità, perfettamente in linea con la nostra missione di Società Benefit. Si tratta di una tappa importante nel nostro percorso di miglioramento continuo volto alla creazione di benessere condiviso che ci sprona a fare ancora di più e meglio”, ha dichiarato l’azienda con un post sui propri canali social ufficiali.