Come una ginestra tenace che fiorisce tra le aspre rocce laviche, nel panorama imprenditoriale siciliano, caratterizzato da una serie di sfide e complessità che derivano da fattori storici, economici, sociali e culturali, emerge Sifi (Società Industria Farmaceutica Italiana). E, proprio come questo fiore imbevuto di sole, che con le sue radici robuste e la sua determinazione riesce a trarre vita e colore dalla terra vulcanica, contribuendo a disgregare le rocce dove attecchisce in modo da creare un substrato più fertile per altre piante, Sifi ha saputo trasformare le sfide di un territorio impervio in opportunità di crescita e innovazione abbracciando la sostenibilità.
Fondata a Catania nel 1935 e, da metà degli anni Ottanta, collocata al confine dell’area naturalistica successivamente rientrante sotto la tutela del Parco dell’Etna, Sifi sviluppa, produce e commercializza soluzioni terapeutiche innovative nell’ambito dell’oftalmologia perseguendo un’unica e chiara missione: migliorare la qualità della vista dei pazienti affetti da patologie oculari.
Oggi l’azienda si avvale di un team di circa 500 persone altamente qualificate (oltre il 60% è in possesso di laurea) e, anche grazie a 21 Invest, la società di private equity fondata da Alessandro Benetton che dal 2015 ne supporta la crescita, sta compiendo rapidi passi avanti verso l’internazionalizzazione sotto la guida dei fratelli Chines, Fabrizio e Carmelo, nipoti di uno dei due storici fondatori (Antonio Benanti e Carmelo Chines): oltre alla sede in Italia, Sifi è presente all’estero con filiali dirette in Spagna, Francia, Romania, Messico e Turchia, e esporta i propri prodotti in 40 Paesi generando un giro d’affari che nel 2023 ha sfiorato i 100 milioni di euro di fatturato.
Progresso scientifico, responsabilità ambientale, cura del Capitale Umano interno e del contesto sociale in cui è inserita. Sono questi i pilastri sui quali si fonda il gruppo e che concorrono tutti insieme ad un unico obiettivo: creare valore sostenibile e condividerlo con i propri stakeholder. Di come le strategie ESG siano da sempre integrate nelle strategie di business della multinazionale del farmaco, e di come sempre più lo saranno nel futuro, ne parliamo col suo Presidente e AD Fabrizio Chines.
La visione lungimirante di Sifi, pionieri del welfare e della sostenibilità in Italia
Già da quando nel 1985 è stata posta la prima pietra dello stabilimento produttivo di Aci Sant’Antonio alle pendici dell’Etna, Sifi si è subito distinta per le sue politiche di welfare decisamente innovative. La volontà della dirigenza di allora di istituire un asilo nido e una scuola per l’infanzia, creare una palestra, e persino di un laghetto artificiale dove cullare la pace dell’animo, a quasi cinquant’anni di distanza, dimostra come per Sifi la sostenibilità non è un valore aggiunto legato alla necessità di conformarsi alle nuove normative europee, ma il cuore pulsante di un'azienda che ha scelto di guardare lontano generando benessere per tutte le persone coinvolte nel suo operare e il territorio, inteso sia come comunità sia come ambiente naturale.
Rientra in questa logica anche il sostanzioso investimento destinato allo sviluppo del farmaco orfano Akantior per la cura della cheratite da acanthamoeba, infezione rara della cornea che può indurre alla cecità. Ricerca che ha previsto anche il trattamento di oltre 180 i pazienti in Europa attraverso programmi di uso compassionevole, ossia totalmente gratuiti per il paziente. La buona notizia per tutti è che il farmaco, al quale l’azienda ha dedicato oltre 15 anni di studio, ha da poco ricevuto il parere positivo dell’EMA candidandosi quale unica cura al mondo per la patologia. «Investire in un farmaco orfano e soprattutto, cosa non comune, metterlo a disposizione gratuitamente attraverso i programmi di uso compassionevole è certamente un’azione in linea con il principio che sottende ogni nostra decisione strategica e i nostri comportamenti quotidiani, Creating Shared Value», afferma Fabrizio Chines.
Sifi e la natura: un patto di sostenibilità ai piedi dell'Etna
Inserita in un ambiente naturalistico del tutto eccezionale, per Sifi la sostenibilità ambientale non è una scelta, ma una necessità volta a preservare il contesto nel quale ha costruito la propria identità attraverso un rapporto scambievole di energia e cura.
Risale già al 2012 la prima delle Diagnosi di valutazione d’impatto energetico, poi regolarmente aggiornate. Seguendo la linea del tempo, l’anno successivo vede l’installazione dell’impianto di cogenerazione alimentato a metano in grado di produrre contemporaneamente energia elettrica e calore. Nel 2015 viene realizzato un ulteriore intervento di efficientamento energetico di attrezzature, gruppi frigo e compressori e l’illuminazione a LED delle aree produttive e delle aree esterne. Il 2021 è un anno intenso dal punto di vista dell’impegno ambientale di Sifi: viene inaugurato il primo impianto fotovoltaico da 60 KW presso lo stabilimento dedicato alla fabbricazione di dispositivi chirurgici (il secondo all’interno del sito produttivo, inaugurato nel 2008); adottata una Health Safety and Environment (HSE) Policy contenente precisi obiettivi di miglioramento, tra questi la diminuzione dei quantitativi di rifiuti prodotti, l’aumento della quota dei rifiuti riciclati e/o recuperati, il risparmio energetico, l’ottimizzazione dello sfruttamento delle risorse; mantenendo la vegetazione pre-esistente, si decide di circondare l’impianto produttivo di un’area verde con un’estensione complessiva di più di un ettaro popolata da piante ad alto fusto, con una prevalenza di querce autoctone e di altre specie arboree, come l’olivo e il frassino; viene prevista la costruzione di un importante impianto di trattamento delle acque reflue, destinato a riutilizzare l'acqua depurata per il processo industriale e l'irrigazione. È del 2023 l’installazione del secondo impianto fotovoltaico da 500 kW questa volta collocato presso lo “storico” stabilimento farmaceutico.
«La decisione di localizzare l’azienda produttiva a ridosso di un tesoro naturalistico inestimabile quale il Parco dell’Etna rientra nelle logiche di un’altra epoca. Allora non c'erano i vincoli ambientali che sono successivamente stati imposti sull'area ed è chiaro che questo non fa che aumentare il nostro senso di responsabilità inducendoci a operare in modo da tutelare il luogo che ci ospita. A tal fine − spiega l’AD − periodicamente effettuiamo analisi d’impatto ambientale.
Sicuramente il cogeneratore è stato un primo passo che ha consentito di ridurre notevolmente il nostro impatto ambientale. Da allora abbiamo fatto altri investimenti sia sulla tecnologia di cogenerazione che con l'installazione dei pannelli fotovoltaici. Il nostro obiettivo è quello raggiungere una piena autosufficienza energetica basata sull’utilizzo di energia prodotta da fonti esclusivamente rinnovabili».
Sifi, il benessere del Capitale Umano come pilastro del successo
Come abbiamo avuto già modo di raccontare, Sifi da sempre è impegnata a garantire alla propria squadra condizioni ottimali di salute, lavoro e benessere. Le politiche di welfare sono il fiore all’occhiello dell’azienda, esse prevedono: piani pensionistici, assicurazioni sulla salute e assistenza sanitaria, orari di lavoro flessibili, smart working, asilo nido aziendale e alloggi temporanei, centro benessere e palestra, mensa aziendale, caffetteria e ticket restaurant, finanche convenzioni con lidi balneari, teatri, parking aeroportuale, e altro ancora.
«Per quanto riguarda le persone che lavorano in azienda abbiamo in atto tante iniziative di welfare che comprendono la caffetteria, la mensa, la palestra e molto altro. Questo è un elemento che io personalmente ho ereditato, ma che, ovviamente, stiamo continuando a sviluppare rendendolo sempre più sostenibile», afferma Fabrizio Chines.
«Un altro aspetto sul quale ci stiamo focalizzando particolarmente negli ultimi anni – prosegue l’AD − riguarda la parità di genere portando per esempio il differenziale salariale, il cosiddetto gender pay gap, in prossimità dello 0% e rafforzando la leadership femminile nei processi decisionali e nei ruoli di responsabilità». Un progetto interessante in questa direzione che Sifi supporta dal 2018 è YEP - Young Women Empowerment. Si tratta di un programma speciale sviluppato dalla Fondazione Ortygia Business School che ha lo scopo di promuovere l'inclusione di genere e la valorizzazione dei giovani talenti femminili, in particolare nel Sud Italia. YEP offre mentoring alle studentesse di facoltà economiche e STEM, aiutandole a orientare le loro scelte accademiche e di carriera. Per sei mesi, le studentesse collaborano con professioniste di aziende italiane, tra cui SIFI, attraverso mentoring one-to-one.
Una multinazionale che fa della Ricerca & Sviluppo il suo asset principale non può che dedicare massima attenzione e ampie risorse alla formazione. «In Sifi siamo convinti che la conoscenza sia il motivo principale del nostro successo, per tale ragione promuoviamo la crescita professionale attraverso una formazione mirata che permetta al nostro team di adattarsi alle evoluzioni tecno-scientifiche e normative a livello nazionale e internazionale», dice Fabrizio Chines. In ottica di talent acquisition e di restituzione di valore al territorio, Sifi finanzia anche un numero considerevole di dottorati di ricerca. «Finanziamo o cofinanziamo dottorati di ricerca con l'Università di Messina e l'Università di Catania, in particolare per quanto riguarda la fisica ottica. Si tratta di investimenti importanti, ma che creano un humus capace di generare delle competenze fondamentali per il nostro vantaggio competitivo di lungo termine».
L’impegno sociale di Sifi: sostenibilità per la comunità
Sin dalla sua fondazione, Sifi si è impegnata a sostenere la comunità esterna con numerosi progetti di sostenibilità sociale. Queste iniziative riflettono il suo profondo legame con il territorio e la sua missione di creare valore condiviso.
Dal 2016, Sifi sostiene il primo albergo etico in Sicilia, “La Casa di Toti”, inaugurato ufficialmente nel 2021 partendo dal sogno di una madre di voler trasformare una storica dimora settecentesca di famiglia, ubicata nel cuore delle campagne iblee, in un’impresa sociale in cui ragazzi neurodiversi vivono e si occupano della gestione del B&B, assistiti da tutor. Grazie al contributo di Sifi, la Casa di Toti gestisce la Blue Cafe, una barca ormeggiata a Marzamemi (SR), sequestrata agli scafisti e affidata in modo definitivo alla onlus come luogo di esperienze costruttive e occasione di aggregazione dei ragazzi neuro-disabili: un laboratorio “galleggiante”.
Dal 2015, Sifi supporta la onlus Sightsavers che lavora per prevenire la cecità evitabile nei paesi più poveri. Con il contributo di Sifi, sono state finanziate centinaia di operazioni di cataratta e la campagna "Ferma il Tracoma per Sempre". Land Onlus, organizzazione che assiste bambini oncologici e le loro famiglie, migliorando la qualità della vita ospedaliera, e Camminare per la Vita, realtà che raccoglie fondi per la ricerca nella cura delle leucemie infantili attraverso eventi annuali di raccolta fondi e sensibilizzazione, sono altre due onlus sostenute da Sifi. Così come da oltre dieci anni, Sifi supporta la campagna di AIL per raccogliere fondi a favore delle Unità Operative di Ematologia di Catania. E tanti altri progetti ancora ricevono l’aiuto dell’azienda generando valore per la comunità.
Sifi e la direttiva CSRD: verso una rendicontazione dettagliata e trasparente
Sifi, sempre attenta alla trasparenza e alla responsabilità verso il proprio operato, si sta preparando per adeguarsi all'obbligo della rendicontazione di sostenibilità secondo la direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) che la coinvolgerà dal prossimo anno.
Come è noto, la nuova normativa europea richiede alle aziende di fornire informazioni dettagliate sui propri impatti ambientali, sociali e di governance (ESG). In linea con il suo impegno per la sostenibilità, Sifi sta implementando un sistema di monitoraggio e rendicontazione accurato e completo che le consentirà di comunicare in modo chiaro e trasparente le proprie performance sostenibili. La preparazione include la formazione del personale, l'aggiornamento delle procedure interne e la collaborazione con esperti esterni per assicurare che tutte le informazioni richieste siano raccolte e riportate con la massima precisione. Questo passo non solo rafforza l’impegno di Sifi verso un futuro sostenibile, ma contribuisce anche a mantenere la fiducia di clienti, partner e della comunità, dimostrando che l’azienda non solo rispetta le normative, ma è anche pioniera nel promuovere pratiche di business responsabili.
«Sifi sta attualmente misurando l'impatto delle sue iniziative per sviluppare una strategia chiara e raggiungibile nei prossimi anni. Se infatti da sempre la sostenibilità è nel DNA dell'azienda, ora l'obiettivo è renderla non solo un vantaggio competitivo, ma anche trasparente e misurabile per gli stakeholder esterni. Oltre a ciò, quest'anno l'azienda si sta concentrando sull'identificazione dei processi e sull'adeguamento dell'organizzazione, inclusa la formazione del top management e di tutto il personale; non solo sui requisiti normativi, dunque, ma anche sulla cultura della sostenibilità, che deve essere guidata dall’alto e ugualmente condivisa e integrata in tutta l'azienda», conclude l’Amministratore Delegato Fabrizio Chines.