Quattro domande che le aziende devono porsi per tracciare il percorso verso la sostenibilità ambientale

I CEO scelgono di rallentare il percorso verso gli obiettivi di decarbonizzazione, ma potrebbero trovarsi impreparati di fronte alle nuove sfide del mercato. Bain & Company esplora come rimanere sulla strada giusta

Di Arianna De Felice

Strategie ESG - Pubblicato il 03-10-2024

La sostenibilità ambientale sembra essere uscita dalla lista delle priorità dei CEO delle aziende, ai primi posti, invece, vi sono tecnologia e intelligenza artificiale, crescita, inflazione e incertezza geopolitica. Tuttavia la recente ricerca Visionary CEO's Guide to Sustainability 2024 di Bain & Company mostra che le aziende stanno continuando a lottare per rispettare i loro impegni esistenti.

Sostenibilità ambientale in azienda: tra obiettivi e realtà

Dall'indagine emerge che, delle aziende che hanno reso noti i propri progressi tramite CDP (Carbon Disclosure Project), il 30% è molto indietro rispetto agli obiettivi di riduzione delle emissioni di Scope 1 e 2 e quasi la metà è indietro rispetto allo Scope 3. Altre aziende stanno invece rivalutando, adeguando e, in alcuni casi, ritirando i propri impegni climatici. 

"La transizione verso un mondo sostenibile sta seguendo un ciclo familiare", ha affermato Jean-Charles van den Branden, responsabile della pratica di sostenibilità globale di Bain. "Ciò che è iniziato qualche anno fa come un'eccitazione sconfinata ha lasciato il posto a un realismo pragmatico. Mentre la sfida di rispettare impegni audaci diventa chiara, molte aziende stanno riconsiderando cosa è realizzabile e in quale tempistica. Ma rallentare il progresso sarebbe un errore".

Tutto questo avviene proprio nel momento in cui i decisori politici richiedono sempre più alle aziende pubbliche di divulgare materiali e obiettivi di sostenibilità. La non conformità alle nuove normative in tal senso rischia, oltre a sanzioni, anche di minare la reputazione delle aziende e dei loro capi.

In questa situazione, dunque, è necessario un pragmatismo visionario che Bain riassume in quattro domande chiave che potrebbero aiutare i CEO a tracciare il giusto percorso da seguire.

In che modo le transizioni globali verso la sostenibilità plasmeranno il futuro panorama aziendale? L’attuale situazione di transizione comporterà inevitabilmente nuovi rischi e nuove opportunità e le aziende devono farsi trovare pronte. Per farlo devono prima provare a immaginarsi il futuro ideando possibili strategie. Questo, per esempio, può includere la rapida messa in sicurezza di una fornitura affidabile di materie prime, l'effettuazione di investimenti fondamentali nella sostenibilità o la valutazione delle vulnerabilità di una base di attività fisse.

Quali sono le nostre priorità critiche e quanto velocemente dobbiamo muoverci? Nessuno dice che passare da obiettivi ambiziosi a risultati reali sia una cosa facile. Ma è necessario riuscire a concentrarsi sugli argomenti critici per il business e capire dove è possibile apportare cambiamenti significativi. Sarà importante inoltre non perdere la bussola e rimanere concentrati sulla sostenibilità per prepararsi ad accelerare per riuscire a ottenere un vantaggio competitivo man mano che gli scenari cambiano.

Come possiamo costruire un business case per la sostenibilità? Per creare un business case per la sostenibilità, bisogna concentrarsi su più aspetti quali: la riduzione dei costi da materie prime e consumi energetici più efficienti, le opportunità commerciali come nuovi clienti, i premi di prezzo ed evitare rischi al ribasso. Implementando prima i cambiamenti con un ROI positivo, le aziende possono acquisire lo slancio necessario per affrontare quelli più complessi.

Quali azioni dovremmo intraprendere con gli stakeholder esterni? Le aziende da sole non possono risolvere i problemi di sostenibilità più complessi. Per riuscirci devono coalizzarsi e lavorare al fianco della loro catena di fornitura.

 


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