L’evoluzione delle normative europee in materia di sostenibilità, in particolare l’introduzione della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), rappresenta una pietra miliare per la gestione delle informazioni non finanziarie delle aziende, ridefinendo radicalmente il concetto di rendicontazione ESG (Environmental, Social, Governance). La CSRD estende significativamente il numero di organizzazioni soggette all’obbligo di rendicontazione e introduce standard più stringenti e uniformi per garantire che le informazioni relative alla sostenibilità siano trasparenti, comparabili e affidabili.
Con la CSRD, il concetto di accountability si espande e si approfondisce: non si tratta più solo di dichiarare buone intenzioni o di fornire dati puntuali, ma di rendere visibile e misurabile l’impegno concreto nel perseguire una crescita sostenibile. Aumenta la responsabilità dell’azienda di monitorare e gestire il proprio impatto lungo tutta la catena del valore, rispondendo alle crescenti aspettative sui temi critici come il cambiamento climatico, la tutela dei diritti umani e la trasparenza della governance.
Molte aziende ora si trovano così di fronte a un compito complesso. Alcune devono gestire per la prima volta la creazione di un report di sostenibilità, mentre altre, pur con esperienza nel campo, devono adattarsi a nuovi standard europei (ESRS, European Sustainability Reporting Standards) e a un’ottica di doppia materialità. In questo contesto, nasce una breve guida che ha per obiettivo quello di semplificare questo processo di reporting, articolato e multi-fase, offrendo indicazioni che accompagnano l’azienda dall’inizio alla fine del percorso.
Guida alla redazione del report di sostenibilità in base alla CSRD
La guida realizzata a quattro mani da Giulia Devani, Responsabile Area Reporting di Amapola, Società Benefit specializzata in consulenza e comunicazione della sostenibilità, e Stefano Martello, Componente tavolo “Ambiente e sostenibilità” di Pa Social, si propone come uno strumento pratico e accessibile per accompagnare le aziende nell’affrontare questa transizione normativa e migliorare i processi di reporting.
Aggiornarsi costantemente
La normativa CSRD è in continua evoluzione, quindi è fondamentale restare aggiornati sulle novità legislative e le migliori pratiche di sostenibilità. Essa cambia profondamente il modello di riferimento per via dell’ampliamento delle imprese obbligate a rendicontare, l’accento sulla digitalizzazione delle informazioni in ottica di trasparenza e l’obbligo di assurance. Inoltre, la direttiva coinvolge indirettamente anche le aziende non soggette a obbligo, richiedendo alle aziende coinvolte trasparenza sui dati ESG delle catene di fornitura.
Conoscere gli standard di rendicontazione
I nuovi standard europei, ESRS (European Sustainability Reporting Standards), richiedono un’attenta analisi per essere adattati alle necessità dell’organizzazione. Gli ESRS sono multisettoriali e introducono l’approccio della doppia materialità: valutano non solo l’impatto esterno dell’azienda sull’ambiente e la società, ma anche come fattori esterni influenzano le sue attività e le sue finanze, ad esempio attraverso l’adattamento ai cambiamenti climatici.
Gestire l’organizzazione del report
Un piano d’azione preciso è cruciale per gestire le risorse, gli obiettivi e il coinvolgimento del personale nella realizzazione del report. È essenziale il supporto della leadership aziendale e l’adozione di strumenti digitali che facilitino la raccolta e gestione dei dati. Ogni report deve riflettere l’unicità dell’azienda, quindi soluzioni standardizzate non sono mai ottimali. Definire obiettivi temporali chiari aiuta a mantenere il focus. Adottare un approccio personalizzato è necessario per far emergere l’unicità dell’organizzazione.
Coinvolgere gli stakeholder
Il dialogo continuo con gli stakeholder interni ed esterni è essenziale per garantire che il report rifletta fedelmente l’impegno dell’azienda. Attraverso l’analisi di materialità, i temi chiave della sostenibilità emergono dal confronto con i portatori di interesse, garantendo trasparenza e coerenza al processo di reporting.
Comunicare sempre, e in modo efficace
La comunicazione è fondamentale per il successo del report di sostenibilità. Perché la comunicazione – nel suo significato originario di mettere in comune – è alla base di tutto: permette di stabilire gli obiettivi e i valori comuni sui quali costruire il progetto. Una strategia chiara deve accompagnare tutte le fasi del processo, dalla definizione degli obiettivi alla valorizzazione dei risultati. È necessario moltiplicare i canali di comunicazione per adattarsi ai diversi pubblici, utilizzando strumenti come infografiche, video, interviste e siti web. L’obiettivo è rendere i contenuti accessibili, coinvolgenti e trasparenti, senza perdere di vista la semplicità (che non è banalizzare) e la completezza pur nella sintesi.