Cresce il numero di PMI che investono nella decarbonizzazione

Il numero di PMI che investono nella decarbonizzazione è aumentato di 5 punti nel 2024, passando dal 38% al 43%. I dati del Climate Transition Barometer 2024

Di Arianna De Felice

Trend e Scenari - Pubblicato il 13-06-2024

Il 17% delle piccole medio imprese europee ha allocato oltre il 10% degli investimenti annuali per realizzare un piano strutturato di decarbonizzazione. Un dato importante che è cresciuto di 6 punti percentuali sull'anno precedente e che conferma che le PMI stanno proseguendo la loro corsa verso la transizione ambientale. Sono proprio questi dati in crescita che pongono l'Italia in testa in UE con il 73% delle aziende che ritengono importante o critica la riduzione delle emissioni. Dietro il Belpaese si collocano la Francia con il 67%, la Germania (68%) e il Benelux (62%). A dirlo sono i dati dell'edizione 2024 del barometro Argos x BCG.

"Il movimento è definitivamente innescato: nonostante un contesto caratterizzato dall’incertezza, la decarbonizzazione continua a progredire per le PMI e le imprese di medie dimensioni. È molto positivo anche per le grandi aziende che hanno bisogno dell’aiuto di fornitori e partner per raggiungere i propri obiettivi climatici", ha dichiarato Per Fabien Hassan, Partner presso BCG.

La decarbonizzazione delle PMI 

Se da una parte aumenta il numero di PMI attente alla transizione ambientale, dall'altra diminuisce il numero di coloro che si sono astenuti. Quest'anno, infatti, la percentuale di coloro che non hanno né investito né lanciato una tabella di marcia è scesa dal 27% al 22%.

Ma c'è un altro dato decisamente rilevante: l'85% dei senior manager considera gli investimenti nella transizione ambientale importanti se non fondamentali. Di questi, il 67% vede la transizione climatica come un’opportunità ed è ottimista riguardo alle prospettive derivanti dalla decarbonizzazione del proprio modello. Nello specifico le PMI vedono vantaggi economici, come l’efficienza energetica e i relativi risparmi sui costi (58%, in aumento di 4 punti rispetto al 2023), la possibilità di conquistare quote di mercato (54%, in aumento di 3 punti) e di attrarre nuovi talenti (40%, in aumento 15 punti).

Come abbiamo visto, il principale investimento effettuato dalle aziende riguarda la decarbonizzazione che ha registrato un aumento di cinque punti percentuali passando dal 38% al 43% in Europa. I motivi di questa crescita sono vari e vanno dalle ultime normative per il 72% delle aziende, all'aumento dei prezzi dell'energia per il 62% fino alla crescente domanda da parte di alcuni clienti (56%, in aumento di 5 punti rispetto all’anno precedente), in particolare nelle catene del valore B2B, un segmento in cui le grandi imprese stanno esercitando una maggiore pressione sui propri fornitori affinché perseguano la decarbonizzazione.

Sebbene l'aumento degli investimenti nella decarbonizzazione riguardi un po’ tutte le PMI, alcuni settori più di altri sono propensi a farlo. Si tratta soprattutto dei settori agricolo e alimentare (in aumento di 14 punti rispetto al 2023), vendita al dettaglio (in aumento di 9 punti) e trasporti e logistica (in aumento di 7 punti). Dall'altra parte della classifica si trova, invece, il settore edile, in calo di due punti rispetto allo scorso anno.

Infine, l'indagine, ha cercato di capire quali sono i principali ostacoli che impediscono ad alcune aziende di spingere di più sulla transizione ambientale. Ne è emerso che al primo posto vi è la carenza di risorse interne (per il 46%) segue la mancanza di risorse finanziarie (-13 punti), l’incertezza sul ritorno sugli investimenti (-8 punti) e la complessità normativa (-11 punti). 

Le direttive europee, infatti, in questi ultimi mesi sono state diverse in merito ai temi ESG e c'è ancora chi non ne conosce appieno i requisiti. In particolare, il 28% delle imprese con meno di 250 dipendenti dichiara di non essere a conoscenza dei requisiti CSRD, anche se questi si applicheranno ad alcune di loro a partire dal 2026, dimostrando la loro necessità di supporto per pianificare in anticipo e sfruttare le normative.


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