Intesa Sanpaolo ha ampliato il perimetro della sua rendicontazione oltre i limiti imposti dalla normativa, con l’obiettivo di fornire una visione trasparente, articolata e facilmente accessibile dell’impatto generato su persone, ambiente e tessuto economico-sociale.
L'approccio, che conferma l’impegno ESG come uno dei quattro pilastri del Piano d'Impresa 2022-2025 della società, ha portato alla pubblicazione, oltre che della Dichiarazione Consolidata Non Finanziaria (DCNF), di diversi report tematici che arricchiscono il quadro informativo a disposizione degli stakeholder.
Ad aiutare nella stesura di questo set integrato e articolato di report volontari è stata la nuova area di governo Chief Sustainability Officer, istituita lo scorso anno e affidata a Paola Angeletti.
I nuovi report ESG volontari di Intesa Sanpaolo
La reportistica volontaria, che si aggiunge alla Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità, comprende: l’SDGs Report che, in un documento stand-alone, riporta il contributo della banca agli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite; il Climate Report invece illustra gli impegni della banca per affrontare il cambiamento climatico e allinearsi agli obiettivi dell’Accordo di Parigi; infine il Responsible Banking Progress Statement evidenzia i progressi della banca in merito ai Principles for Responsibile Banking dell’UNEP FI, il Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente dedicato al settore finanziario.
Intesa Sanpaolo, risultati ESG 2024
Al 31 dicembre 2024, sulla base dei risultati emersi da questa attività di reporting, l’impegno di Intesa Sanpaolo per la sostenibilità è stato tradotto in risultati concreti e misurabili lungo molteplici direttrici strategiche.
Nel triennio 2022-2024, la banca ha erogato 20,4 miliardi di euro in social lending, sostenendo progetti di impatto sociale, inclusi interventi di rigenerazione urbana, a fronte di un obiettivo complessivo di 25 miliardi previsto dal Piano d’Impresa.
Per quanto riguarda l’ambiente, sono stati concessi 9 miliardi di euro in mutui green, a fronte di un traguardo fissato a 12 miliardi, mentre l’impegno verso l’economia circolare ha superato le attese con 12,6 miliardi di finanziamenti erogati, ben al di sopra del plafond iniziale di 8 miliardi.
In linea con gli impegni internazionali della Net Zero Banking Alliance, il Gruppo ha completato la definizione di target di decarbonizzazione per i settori a maggiore impatto emissivo come il real estate residenziale, l’agricoltura primaria, il cemento e l’alluminio, aggiungendoli ai comparti già coperti negli anni precedenti, come petrolio e gas, generazione elettrica, automotive, carbone, acciaio e real estate commerciale. In questi ambiti, le emissioni finanziate hanno registrato una riduzione complessiva del 16% rispetto al 2023.
Parallelamente, l’impegno per la transizione energetica si è riflesso nell’adozione quasi totale di fonti rinnovabili, con il 92,8% dell’energia acquistata dal Gruppo proveniente da fonti green nel 2024.
Ulteriore conferma della sensibilità ambientale è la pubblicazione delle Regole sulla biodiversità e natura, che delineano principi e linee guida per la salvaguardia degli ecosistemi.
Anche l’offerta di prodotti di investimento sostenibili si è rafforzata, in particolare in Eurizon, dove il 76% del risparmio gestito rientra negli articoli 8 e 9 della Sustainable Finance Disclosure Regulation.
Sul versante dell’innovazione, sono stati lanciati 646 progetti in tre anni, avvicinandosi all’obiettivo di 800 fissato dal Piano.
Le attività sociali si confermano centrali: con il programma “Cibo e Riparo per i bisognosi” sono stati raggiunti 54,1 milioni di interventi dal 2022, superando con largo anticipo il target di 50 milioni. Anche la cultura gioca un ruolo chiave, con le Gallerie d’Italia che nel 2024 hanno accolto 754.000 visitatori, di cui 131.000 tra bambini e ragazzi.
Infine, l’investimento sul capitale umano è stato notevole: 6.900 persone hanno partecipato a percorsi di upskilling e reskilling, mentre 975 talenti del Gruppo sono stati coinvolti nei programmi “Leader del futuro”, a cui si aggiungono ben 40,7 milioni di ore di formazione erogate nel triennio, confermando che la visione aziendale punta sulla crescita professionale e sull’inclusività.