In un mondo sempre più attento alla produzione di plastica e al suo riciclo, l'Italia si colloca tra i Paesi in pole position proprio per i suoi numeri in continua crescita nel mercato della plastica riciclata.
A confermarlo sono anche i recenti dati dello studio commissionato da IPPR a Plastic Consult, l’Istituto per la promozione delle plastiche da riciclo, sull'utilizzo di plastiche riciclate da parte dei trasformatori.
Il mercato della plastica riciclata in Italia
Secondo gli ultimi numeri risalenti a giugno 2023, i volumi della plastica riciclata nel 2022 in Italia, sono cresciuti di circa 50 tonnellate segnando così un +4% rispetto all'anno precedente. Se si parla di numeri assoluti, invece, il dato arriva a 1,3 milioni di tonnellate con il 71% post-consumo e il restante 29% da cosiddetto sfrido industriale (ovvero il residuo della lavorazione).
Andando a vedere nel dettaglio i consumi per polimero, lo studio evidenzia che per quanto concerne la distribuzione dei riciclati per famiglia polimerica, il polietilene fa la parte del leone con il 33% tra alta e bassa densità (quest'ultima cresce del +13% rispetto al 2021), seguito a ruota dal polipropilene con il 26%, in leggero decremento (-1%); nel complesso, quindi, le poliolefine rappresentano quasi il 60% del totale. Il PET vale circa il 17% (in leggero calo, -1,3%), mentre PVC e polistirene (rigido ed espanso) raggiungono entrambi il 6% del totale, in calo del -1,2% il primo, in aumento del +9% circa il secondo. Si segnala, inoltre, un incremento dei misti poliolefinici (+12,8%) che ammontano complessivamente al 12% del consumo totale.
I settori che riciclano più plastica
Se in generale l'Italia ha segnato una crescita nel mercato della plastica riciclata, ci sono ovviamente delle differenze di crescita nei diversi settori. Al primo posto, neanche a dirlo, si trova il settore del packaging che da solo è pari a circa il 35% del totale. Al secondo posto si colloca invece il mondo dell'edilizia con il 26% mentre la medaglia di bronzo la conquistano, a pari merito con 13%, il settore dell'igiene e dell'arredo urbano. Infine seguono casalinghi, mobile e arredamento (10%) e, chiudono la classifica, agricoltura, tessile e articoli tecnici che valgono, ognuno, tra il 3 e il 4%.
Va segnalato, però, che a crescere maggiormente nell'ultimo anno sono stati i settori di fibre, imballaggi e costruzioni, con aumenti compresi tra il 6% e il 10%. Al contrario, i settori di casalinghi e arredamento hanno mostrato una flessione del -6,8%.
Un dato che fa riflettere, o almeno dovrebbe, è che, di tutta la plastica riciclata, in media solo il 20% finisce direttamente nei prodotti mentre la restante è materiale vergine. Come sempre anche in questo caso ci sono delle varianti con il mondo del PET (grazie soprattutto a bottiglie e imballaggi) che arriva il 28% contro però il PVC che si ferma al 12%.