Continua a crescere nelle aziende la richiesta di profili con competenze verdi. Secondo il LinkedIn Global Green Skills Report 2024 infatti, a livello globale il numero di persone che possiedono un green job title o comunque competenze legate alla sostenibilità è cresciuto del 5,6% tra il 2023 e il 2024 mentre la domanda per queste figure professionali è raddoppiata arrivando a +11,6%.
Tra le figure più richieste spicca anche quella del Sustainability Manager. Ma chi è e cosa fa questo professionista?
Chi è il Sustainability Manager
Il Sustainability Manager è una figura chiave per la sostenibilità delle aziende. Il suo compito infatti è guidare l'impresa verso pratiche più responsabili dal punto di vista ambientale, sociale ed economico, assicurandosi che ogni decisione tenga sempre conto dell'impatto a lungo termine sull'ambiente e sulla società.
Nato come figura di nicchia, oggi il Sustainability Manager è presente in aziende di ogni settore, dalle multinazionali alle PMI, contribuendo a generare valore sostenibile e reputazionale. Secondo i dati di Deloitte nel 2023 in Italia il Sustainability Manager era presente solo nel 7% delle aziende e, nonostante fosse ancora poco diffusa questa figura, il suo lavoro ha portato a un netto incremento del tasso di adozione del piano di sostenibilità in maniera volontaria.
Questo profilo infatti è in grado sia di migliorare la reputazione delle aziende sia di aiutarle a ottenere vantaggi competitivi che vanno dalle riduzione dei costi all'efficientamento energetico fino al rafforzamento della fiducia da parte di stakeholder e consumatori.
Cosa fa il Sustainability Manager
Le responsabilità del Sustainability Manager sono molteplici e variano in base al settore, alla dimensione dell’azienda e al grado di maturità sostenibile dell’organizzazione.
In linea generale, prima di tutto, il Sustainability Managerdeve essere in grado di definire gli obiettivi di sostenibilità dell’azienda, che devono essere in linea col mercato e le normative. Inoltre deve riuscire a implementare politiche di efficienza energetica, riduzione di emissioni di CO₂ e controllare che vi sia una gestione sostenibile anche delle risorse, lungo tutta la supply chain.
Attività e relativi obiettivi e traguardi raggiunti devono poi essere comunicati in maniera chiara ed efficiente sia internamente sia a stakeholder e consumatori esterni.
Infine, dato che da solo non può portare l'intera azienda verso un percorso più sostenibile, deve riuscire a sensibilizzare tutti i livelli aziendali attraverso programmi di formazione e attività mirate.
Tutte queste attività non devono solo essere implementate ma vanno anche costantemente monitorate e aggiornate in relazione ai cambiamenti del contesto all'interno del quale l'azienda opera, delle richieste del mercato, delle normative e degli obiettivi raggiunti.
Competenze e studi per diventare un Sustainability Manager
Le competenze del Sustainability Manager devono essere di due tipi: trasversali ovvero legate all'ascolto e alla comunicazione, e specifiche sul tema della sostenibilità.
Andando a vedere nel dettaglio questa figura professionale deve conoscere a fondo i principali standard e normative di settore, avere capacità di analisi e conoscere gli strumenti di rendicontazione. Le aziende che cercano un Sustainability Manager richiedono infatti soprattutto competenze di benchmarking, conoscenze finanziarie, di marketing e di auditing e capacità di analisi dei dati e reporting ESG.
L'aumento costante della richiesta di queste figure sta portando anche a un incremento dei corsi specializzati. Università e istituti di formazione infatti offrono programmi ad hoc, per studenti e professionisti, che intendono diventare Sustainability Manager. Chi frequenta i corsi per diventare responsabile della sostenibilità solitamente arriva da studi ambientali o manageriali e quindi con lauree in scienze ambientali, ingegneria o economia. La formazione è fondamentale anche per rimanere al passo con le normative ambientali in continuo aggiornamento.
Quanto guadagna un Sustainability Manager
Lo stipendio medio di qualsiasi figura aziendale varia molto in base a diversi fattori, tra cui l’esperienza maturata, la località in cui si opera, le dimensioni dell’azienda e il settore di riferimento. Nel caso del Sustainability Manager, secondo alcune stime in Italia può guadagnare in media tra i 40.000 e gli 80.000 euro all'anno.
Differenze tra Sustainability Managar e Sustainability Practioner
Spesso il Sustainability Manager e il Sustainability Practitioner vengono confusi tra di loro. Queste due figure lavorano infatti entrambe nell’ambito della sostenibilità in azienda e hanno le medesime competenze, abilità e conoscenze tecniche. Infatti la principale differenza risiede nel livello di responsabilità e nel campo d'azione:
- Il Sustainability Manager ha un ruolo più strategico e direzionale. Si occupa della definizione della strategia ESG (ambientale, sociale e di governance), della misurazione degli impatti e del dialogo con gli stakeholder.
- Il Sustainability Practitioner, invece, è spesso un profilo più operativo. Collabora all’implementazione delle iniziative, alla raccolta dei dati e al monitoraggio delle performance di sostenibilità. In pratica questa figura è il braccio destro del Sustainability Manager.
Le altre figure che ruotano attorno al Sustainability Manager
Diverse sono le altre figure legate alla sostenibilità che ruotano attorno al Sustainability Manager e col quale lavorano a stretto contatto. A un livello più alto si trova il Chief Sustainability Officer (CSO) ossia il dirigente responsabile della sostenibilità a livello strategico e sistemico. Questa figura nello specifico coordina i vari team coinvolti (inclusi marketing, compliance, procurement, HR), rappresenta l’azienda nei tavoli internazionali e ha il compito di integrare la sostenibilità nel modello di business complessivo.
Il Sustainability Analyst, invece, è una figura operativa che ha il compito preciso di raccogliere analizzare e interpretare i dati relativi alla sostenibilità.
Infine, il CSR Manager (Corporate Social Responsibility) si occupa della sostenibilità strettamente a livello sociale, come iniziative di volontariato aziendale, partnership con associazioni, progetti per il benessere dei dipendenti, filantropia e comunicazione etica.