Entra in vigore la direttiva sull'equilibrio di genere nei CdA delle società quotate. Cosa cambia per le aziende

Il 34% è la media di donne nei Consigli di Amministrazione in UE, un dato in lento miglioramento ma ancora lontano dalla parità di genere. La nuova direttiva sull’equilibrio di genere punta a cambiare la situazione entro il 2026

Di Arianna De Felice

Normative - Pubblicato il 22-01-2025

L'Eurobarometro speciale del 2024 sugli stereotipi di genere mostra che in generale i cittadini dell'UE sono a favore della parità di genere in quanto vantaggiosa per tutti, uomini compresi. Nonostante questo il numero di quote rosa nei Cda è ancora molto basso, con una media del 34% nell'UE. Va detto che dal 2010 la situazione sta migliorando in molti Stati europei, ma ciò avviene in maniera disomogenea e ancora troppo lentamente.

A confermarlo sono anche i dati emersi dall'Osservatorio Donne Executive svolto da SDA Bocconi School of management insieme a Eric Salmon & Partners. Dall’indagine, che ha coinvolto 320 grandi aziende italiane e quasi 3.000 dirigenti, emerge che solo circa 500 sono donne di cui il 17% di loro occupa ruoli executive e solo il 6% ruoli di amministratore delegato. 
Un dato che va peggiorando se si guarda alle sole società quotate in borsa che tendono ad adottare meno pratiche progressive rispetto alle società non quotate. Secondo i numeri, infatti, le donne nella direzione generale sono il 35% nelle imprese non quotate e il 3% in quelle quotate mentre le amministratrici delegate sono il 9% nelle società non quotate e sempre il 3% in quelle quotate.

Insomma, sebbene la situazione si stia muovendo è necessario fare di più e, infatti, non stupisce che il 55% dei cittadini dell'UE è favorevole all'introduzione di misure volte a superare la sotto rappresentazione delle donne nei processi decisionali delle imprese.
Proprio per rispondere a questo volere e per cercare di migliorare la presenza delle donne nei consigli di amministrazione delle società quotate, dalla fine del 2024 è richiesta l'applicazione della Direttiva sull'equilibrio di genere nei CdA aziendali in tutti gli Stati membri dell'UE.

Cosa prevede la Direttiva sull'equilibrio di genere nei CdA

Nel novembre 2012 la Commissione europea ha proposto la direttiva sull'equilibrio di genere nei consigli d'amministrazione delle società quotate. Dopo dieci anni di discussioni, il Parlamento europeo e il Consiglio hanno raggiunto un accordo politico nel giugno 2022. Le imprese coinvolte hanno dunque avuto due anni per recepire la normativa, entrata ufficialmente in vigore il 28 dicembre 2024. Esse, ora, sono tenute a raggiungere gli obiettivi stabiliti entro il 30 giugno 2026.

Nello specifico, secondo la direttiva, le grandi società quotate dell'UE devono raggiungere un obiettivo del 40% dei posti di amministratore senza incarichi esecutivi e del 33% del totale dei posti di amministratore occupati dal sesso sottorappresentato.

Tra le altre norme della direttiva rientrano anche: misure specifiche per la procedura di selezione dei membri dei diversi consigli, con criteri trasparenti e neutri dal punto di vista del genere; norme di preferenza del candidato sottorappresentato in azienda; e la divulgazione dei criteri di qualificazione, se richiesto da un candidato non selezionato.

Ora dunque la Commissione dovrà verificare che le misure di recepimento siano state accolte e, in caso contrario, avviare procedure di sanzioni effettive, proporzionate e dissuasive per le società che non rispettano gli obblighi di selezione e comunicazione trasparenti.

"Quando parliamo di equilibrio di genere parliamo di equità per tutti. Le pari opportunità devono essere garantite in tutti gli aspetti della vita. La direttiva rappresenta una pietra miliare: le norme adottate dall'UE nel 2022 devono ora essere applicate dagli Stati membri e contribuiranno a liberare lo straordinario potenziale delle donne per stimolare la crescita e l'innovazione. Darò seguito al processo per garantire che questa importante normativa sia recepita in modo corretto dagli Stati membri e applicata con diligenza. Insieme possiamo infrangere il soffitto di cristallo", ha commentato Hadja Lahbib, Commissaria per la Parità e per la Preparazione e la gestione delle crisi.


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