“Taking care of a better climate. Inside each home and the world around it”. In queste poche parole è racchiusa la visione di Vaillant Group che punta dritto verso il benessere delle persone e del Pianeta.
Storica azienda specializzata nella tecnologia del riscaldamento domestico, della ventilazione e della climatizzazione, Vaillant è stata fondata a Remscheid, in Germania, nel 1874 da Johann Vaillant da cui prende il nome. Oggi l’azienda, sempre di proprietà della famiglia Vaillant, possiede 8 marchi realizzati all’interno di 12 siti produttivi, è presente con le proprie filiali commerciali in oltre 20 Paesi esportando i propri prodotti in oltre 60 nazioni, e conta circa 17.000 dipendenti. 3,7 miliardi di euro il fatturato raggiunto nell’anno finanziario 2022. Numeri che da un lato raccontano di una storia di successo e dall’altro fanno sentire tutto il loro peso quando si parla di sostenibilità, se si considera quanto fortemente il riscaldamento degli edifici residenziali, commerciali e pubblici, incida sulla produzione di CO₂. Basti pensare che nella sola Unione Europea, più del 40% dell'energia primaria viene utilizzata nel settore degli edifici, la maggior parte dei quali per il riscaldamento e la fornitura di acqua calda.
Tuttavia, poiché riscaldare le proprie abitazioni è una necessità, la differenza per chi opera nel settore sta nella sensibilità e nella volontà di sviluppare i propri prodotti e servizi in maniera meno impattante possibile sull’equilibrio del Pianeta. Ed è questo quello che da sempre fa Vaillant, al cui interno la parola sostenibilità è radicata in maniera profonda e si declina in tutte le sue accezioni.
A raccontarci come concretamente l’azienda opera per “Prendersi cura di un clima migliore, all'interno di ogni casa e nel mondo che la circonda” è Gherardo Magri, dal 2010 Amministratore Delegato di Vaillant Group Italia, filiale commerciale del gruppo aperta nel 1960 con un indotto umano che oggi coinvolge circa 3.500 persone tra interni, centri assistenza, tecnici e figure sul territorio e un fatturato 2022 pari a 250 milioni di euro. Con lui abbiamo toccato molteplici aspetti: dalle più recenti innovazioni per il riscaldamento degli immobili residenziali alle azioni messe in campo per restituire al Pianeta l’ossigeno che per forza di cose va ancora consumato, dagli sforzi compiuti per rendere sostenibili le strutture destinate ad impianti di produzione come anche le sedi commerciali, sino a parlare di sostenibilità sociale dove al centro di ogni scelta si colloca la persona.
Quanto conta per Vaillant la sostenibilità
«Da 149 anni – racconta il CEO − Vaillant “Si prende cura di un clima migliore” perseguendo la sua mission: fornire alle persone in tutto il mondo soluzioni innovative di riscaldamento, acqua calda e climatizzazione. Attraverso lo sviluppo di prodotti e soluzioni intelligenti e a risparmio energetico, permettiamo ai nostri clienti di riscaldare nel modo più efficiente ed ecologico possibile, dando un contributo al raggiungimento degli obiettivi di protezione del clima.
La responsabilità fa parte del nostro DNA, per questo motivo abbiamo sviluppato il programma di sostenibilità SEEDS, con un'ambiziosa strategia per il clima fondata su obiettivi specifici e quantificabili che si sviluppa in 4 campi specifici: "SEEDS" sta infatti per “Sustainability in Environment, Employees, Development & Solutions and Society". Il programma, iniziato nel 2011 con obiettivi per il 2020, sta ora entrando nella seconda fase con nuovi obiettivi specifici da raggiungere entro il 2030, e tutte le azioni concorrono insieme a dimezzare le sue emissioni di CO₂ per quella data, nell’ottica di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius (in linea con gli obiettivi dell'Accordo di Parigi del 2015)».
L’efficientamento energetico degli edifici in Italia
E non potevamo non chiedere a Gherardo Magri a che punto siamo oggi per quanto riguarda l’efficientamento energetico degli edifici in Italia, nonché un commento sulla Direttiva UE “Case green”, o più precisamente la Direttiva Europea sulle Prestazioni Energetiche degli Edifici (EPBD, Energy performance of buildings directive) in via di approvazione definitiva entro la fine del 2023, secondo la quale gli immobili residenziali esistenti dovranno raggiungere almeno la classe E nel 2030 e la classe D nel 2033, gli altri edifici la classe E dal 2027 e D dal 2030, i nuovi edifici, invece, dovranno essere ad emissioni zero a partire dal 2028.
«In Italia abbiamo ancora un parco caldaie molto vecchio, noi stimiamo una presenza ancora di circa 14 milioni di caldaie tradizionali (ossia non a condensazione, obbligatorie da alcuni anni) che emettono più CO₂ e sono più energivore. Se ne deduce che il completamento del processo di rottamazione delle caldaie vecchie durerà per lo meno ancora 10 anni.
Noi di Vaillant ci siamo impegnati tantissimo spingendo la sostituzione (ancor prima degli incentivi) con campagne di rottamazione che ora stiamo ripensando in funzione della fine dei sostegni statali alle famiglie per questa tipologia di lavori. Sostituendo una caldaia tradizionale con una caldaia a condensazione, infatti, si ottiene una riduzione di CO₂ del 30%, corrispondenti a 1 tonnellata di CO₂ all'anno. Per assorbire 1 tonnellata di CO₂ in un anno servono circa 80 alberi (circa 12,5 kg di CO₂ assorbita per albero). Sostituire una caldaia tradizionale con una a condensazione equivale quindi a piantare 80 alberi.
Allo stesso tempo stiamo spingendo i cosiddetti plugin, ovvero le pompe di calore full electric (nel 2022 abbiamo immesso sul mercato italiano 280mila le pompe di calore), segmento sul quale l'azienda si è impegnata tantissimo con un investimento previsto di 2 miliardi di euro. In questo contesto si inserisce la creazione del mega stabilimento dedicato alla produzione di pompe di calore elettriche a Senica, in Slovacchia, costruito secondo i più alti standard green e che utilizza energia elettrica proveniente al 100% da fonti rinnovabili, che raddoppierà la capacità produttiva del gruppo fino a superare il mezzo milione di pezzi all'anno.
E la ricerca e sviluppo non si ferma in Vaillant. Oggi come ieri, siamo pionieri della sostenibilità nell’ambito del comfort domestico con tecnologia basata sul gas R290: un gas refrigerante naturale (a differenza di quelli sintetici ad alto impatto ambientale. Un esempio: R290 ha un impatto 99,6% inferiore rispetto al gas refrigerante R32), conforme al regolamento europeo che disciplina l’uso e la commercializzazione dei gas contenenti fluoro, gas che probabilmente l’Europa metterà al bando già a partire dal 2026. Noi, per primi al mondo, abbiamo creduto nell’R290 e lo abbiamo utilizzato per la nostra pompa di calore “full electric” top di gamma, oggi la pompa di calore con il minor impatto ambientale presente sul mercato: aroTHERM plus. Il gas R290 ha infatti un GWP (misura dell’effetto serra) estremamente basso, pari a 3. Dal 2025 Vaillant Group porterà sul mercato solo pompe di calore con refrigerante naturale R290.
Per quanto riguarda la Direttiva Case Green io ritengo dunque che la direzione sia quella giusta, ma i tempi di applicazione siano totalmente sbagliati. Non c’è possibilità concreta in certi Paesi del Sud Europa, tra questi l’Italia, di applicarla nei tempi richiesti. Se la direttiva dovesse passare così come è oggi la potremmo definire una cattiva applicazione di un ottimo principio».
Prendersi cura dell’ambiente intorno a noi
Se questo è ciò che Vaillant sta facendo per avere cura del clima all’interno delle mura di casa, non sono certo da meno le azioni intraprese per così dire nel mondo esterno.
«Oltre a muoverci verso l’elettrificazione lato prodotti, stiamo lavorando a un piano di implementazione dei concetti di packaging per le gamme di prodotti nuovi ed esistenti. Il progetto di sviluppo della strategia ha gettato le basi per una gestione orientata al futuro delle sfide legate all'imballaggio dei prodotti e dei trasporti che vedrà anche l’utilizzo di materiale più sostenibile, più facile da smaltire e a elevata riciclabilità», ci spiega il CEO. «Così come ci stiamo muovendo rapidamente verso la dotazione totale di un parco veicoli elettrico per l’assistenza e la rete commerciale».
Un progetto molto bello riguarda la riforestazione a nord della Costa Rica che Vaillant Group ha avviato nel 2022. «Bisogna sottolineare come Vaillant Group sia climate-neutral dal 2020. Dal 2020, infatti, le emissioni che Vaillant non è riuscita a eliminare per forza di cose sono state completamente compensate da certificati provenienti da progetti di rimboschimento esistenti. Su questa scia, lo scorso anno Vaillant Group e Munich Re hanno dato via a un progetto di riforestazione nel nord della Costa Rica. La nuova foresta emergente si estenderà su un'area di oltre 1.000 ettari, precedentemente destinati al pascolo. Nei prossimi 40 anni, gli alberi cattureranno oltre 600.000 tonnellate di CO₂ dall'atmosfera, immagazzinandola nel lungo periodo. Le attività di riforestazione sono certificate secondo il Gold Standard, riconosciuto a livello internazionale. Con le misure di riduzione e compensazione delle emissioni di gas serra adottate, Vaillant Group contribuisce a limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius. Il ripristino di una foresta pluviale pressoché naturale promuove, inoltre, la biodiversità della fauna selvatica, migliora la qualità dell'acqua nella regione e offre alle popolazioni locali prospettive sociali a lungo termine grazie alla creazione di nuovi posti di lavoro».
Sappiamo poi quanto sia importante che anche la supply chain rispecchi i propri standard di sostenibilità. «Le Nazioni Unite hanno definito dieci principi di azione responsabile per l’ambiente e la società all’interno dell’UN Global Compact, che includono principi in difesa dei diritti umani, di rispetto di standard lavorativi, di protezione ambientale e lotta alla corruzione – dice Gherardo Magri −. Vaillant Group ha sottoscritto tutti i principi del Global Compact e si impegna a sostenerne l’attuazione in ogni ambito del proprio programma di sostenibilità SEEDS. Inoltre, verifichiamo casualmente la conformità ai nostri requisiti di sostenibilità per i fornitori e i prestatori di servizi tramite audit dei fornitori. Questo avviene sulla base di un questionario standardizzato sui temi dei diritti umani e degli standard lavorativi, della sicurezza sul lavoro, della tutela ambientale, della lotta alla corruzione e dei meccanismi di reclamo. Nel 2021 sono stati effettuati 154 audit di fornitori. Nel 2020 abbiamo anche sviluppato un Codice di condotta per i fornitori che definisce le nostre linee guida su questi aspetti. Alla fine del 2021, circa 490 fornitori, che coprono circa il 66% del nostro volume di acquisti, avevano accettato le nostre linee guida».
Come Vaillant Group Italia declina la sostenibilità
Indirizzando lo sguardo su cosa fa specificatamente Vaillant Group Italia per promuovere la sostenibilità nel nostro Paese, ci potremmo stupire di quanto una sede commerciale, a volte, possa addirittura superare le aspettative della sede centrale.
«Per dare continuità agli obiettivi di gruppo contenuti nel piano SEEDS, la nostra sede italiana ha spontaneamente intrapreso un percorso che ha consentito di sviluppare una strategia di sostenibilità locale secondo un modello sempre più strutturato. Nel corso del 2020 è stata definita una precisa roadmap che ha previsto la definizione di indicatori di performance e di un piano di sostenibilità. Le azioni concrete utili per il raggiungimento degli obiettivi e i target raggiunti sono annualmente riportate nel nostro Report di Sostenibilità redatto a partire dal 2020, in parallelo con quello della casa madre, e pertanto non formalmente richiesto».
Rientra in questo percorso la ristrutturazione del building a Milano. «Fiore all’occhiello di Vaillant Group Italia ed elemento fondamentale dell’headquarter milanese, il building della nuova Torre rappresenta uno straordinario progetto di riqualificazione, a testimonianza della scrupolosa attenzione dell’azienda quanto a efficientamento energetico, riduzione dei consumi energetici e sostenibilità. Secondo simulazioni effettuate da Vaillant Group Italia, la nuova soluzione impiantistica implementata per la Torre è oggi in grado di abbattere di circa il 54% le emissioni di anidride carbonica e del 59% il consumo di energia primaria rispetto al sistema precedentemente installato. Apparecchi full-electric monoblocco in grado di fornire in un unico sistema riscaldamento, raffrescamento e produzione d'acqua calda, le 14 aroTHERM plus installate in cascata assicurano massima solidità in classe A+++. Durante la stagione estiva, tutte le 14 pompe di calore lavorano in stretta sinergia con l’impianto fotovoltaico, con l’ottenimento dei massimi livelli di efficienza green dell’intero building. Nel corso dell’inverno, è a regime uno solo dei due gruppi (7 pdc), coadiuvato in parte dai pannelli solari fotovoltaici e supportato al bisogno dalla centrale termica a condensazione posta nel basamento della Torre».
Last but not least, un focus sulla sostenibilità sociale che Vaillant Group Italia declina perseguendo il benessere organizzativo attraverso azioni come la creazione di una biblioteca aziendale e il progetto The Human Society. Racconta l’AD: «Nel 2022 l'headquarter di Vaillant è stato totalmente rinnovato anche a livello di space planning sotto l’egida di un ‘nuovo umanesimo aziendale’, un approccio orientato agli aspetti umani che ha visto una riprogettazione degli spazi secondo criteri pragmatici, con l’intento di soddisfare un modo nuovo di lavorare e privilegiare gli aspetti relazionali rispetto a modalità più individuali tipiche del passato. Tra le principali novità, la Torre vanta da oggi una biblioteca aziendale, che occupa un intero piano ed è in grado di contenere fino a tremila volumi. Vaillant ha inaugurato anche The Human Society, progetto che racchiude la volontà di creare valore aggiunto con azioni concrete, di essere fonte di ispirazione nella costruzione di un percorso in grado di promuovere la proliferazione del Nuovo Umanesimo all’interno delle organizzazioni e al fuori di esse, un progresso sostenibile a beneficio dell’ambiente e delle persone, mettendo a disposizione esperienza e competenze». E ancora: formazione personalizzata volta allo sviluppo di hard e soft skill, lavoro ibrido, “Meeting People” periodici per tenere informata la popolazione aziendale e camminare insieme verso il futuro.