L'attenzione dei consumatori ai prodotti sostenibili è sempre più alta. Da una recente indagine Deloitte, emergeva infatti che oltre la metà degli intervistati ha dichiarato di aver acquistato prodotti o servizi sostenibili e, rispetto all’anno precedente, la tendenza è in aumento almeno per 3 consumatori su 4. Per rispondere alle richieste del mercato, Todis, insegna di supermercati a marca privata di proprietà di Iges Srl, ha avviato nel 2023, insieme a SGS Italia SPA, un progetto di valutazione del livello di sostenibilità dei propri fornitori che ha dato vita all'Attestato di Sostenibilità.
Il progetto nasce dunque con un doppio scopo. Da una parte vi è infatti l'intenzione di incrementare la responsabilità dei propri fornitori in tema di sostenibilità mentre dall'altra parte c'è la voglia di rispondere al bisogno dei consumatori di trasparenza soprattutto in relazione alle tematiche ambientali.
Come funziona l’Attestato di Sostenibilità Todis
L'insegna ha cominciato l'anno valutando, attraverso un questionario, 325 aziende fornitrici a marchio Todis. 117 delle quali hanno raggiunto i requisiti minimi per entrare nella certificazione, sottoscrivendo il codice di condotta. Ad oggi 48 aziende sono state verificate da SGS, ente di certificazione, attraverso audit in campo e documentali e hanno ottenuto la certificazione. Dalla seconda metà del 2025 potranno entrare nella certificazione altri 45 fornitori che saranno sottoposti ad audit tra febbraio e maggio 2025.
Per ottenerlo i fornitori sono stati invitati a prender parte a un primo audit durante il quale hanno risposto a domande e sottoscritto un Codice di Condotta verificato poi dagli esperti di SGS Italia SPA. Tutte le informazioni sono state fondamentali per assegnare un punteggio complessivo: solo i fornitori che hanno ottenuto un punteggio da A a AAA sono rientrati nella certificazione del codice di condotta di sostenibilità Todis.
“Attraverso la certificazione Servizio di controllo sostenibilità sui fornitori di prodotti a marchio, abbiamo raccolto dimostrazioni e dati che testimoniano il loro impegno verso la sostenibilità ambientale, energetica, sociale. Siamo noi la garanzia per Todis, contro il greenwashing”, ha affermato Clementina Clementi, Food Product Certification Technical and Operations Coordinator di SGS Italia.
Più nel dettaglio, i fornitori Food sono stati valutati secondo un Codice di Condotta basato su cinque capitoli che, insieme, vanno appunto a comporre l'Attestato di Sostenibilità Todis. Il primo requisito è il packaging sostenibile e in particolare la diminuzione del materiale plastico vergine che viene sostituito con plastica riciclata post-consumo, ma anche la riduzione in quantità e volume di imballi primari e secondari.
Per quanto riguarda le risorse ambientali, invece, si riferisce all'uso di energie rinnovabili nei siti produttivi e alla riduzione o riutilizzo di acqua e ovviamente alla riduzione delle emissioni di gas serra.
Per filiere alimentari invece si fa riferimento all'utilizzo di una filiera corta, all'utilizzo di un prodotto coltivato/allevato in Italia per almeno un 50% delle materie prime e al conseguimento di certificazioni di sostenibilità ambientali e/o sociali nella produzione, coltivazione e/o allevamento delle materie prime/prodotti.
Il quarto punto riguarda invece lo stabilimento produttivo ovvero verificare se vi sono Certificazioni Ambientali di sistema o l'adesione a circuiti volontari di utilizzo di prodotti non commercialmente vendibili.
Infine il fattore responsabilità sociale fa riferimento alla predisposizione che un fornitore ha per il bilancio sociale.
I fornitori Non Food, invece, devono soddisfare 4 capitoli di Sostenibilità su 5 del Codice di Condotta, non essendoci la necessità di valutare la filiera produttiva.
I fornitori che hanno ottenuto l’attestato sono riconoscibili grazie a un cartellino apportato sul prodotto che evidenzia sia il punteggio ottenuto sia un QR Code che rimanda al sito per scoprire di più sul progetto.
“Sul tema della sostenibilità abbiamo compreso che ancora esiste un gap informativo importante che non consente ai clienti di discernere agilmente tra prodotti e fornitori più o meno sostenibili. Con l’Attestato di Sostenibilità Todis e con la modalità comunicativa messa in atto abbiamo cercato di colmare questo gap”, ha dichiarato Massimo Lucentini, Direttore Generale Todis. “Il nostro impegno è per una sostenibilità reale e tangibile, che non si limiti all’immagine, ma dimostri risultati concreti e duraturi. La nostra speranza, oltre a rispondere in maniera sempre più efficacie alle aspettative comuni e comunitarie è di aver innescato un processo virtuoso per il quale anche i nostri fornitori, possano allinearsi alle politiche ambientali, etiche e sociali sempre più urgenti e importanti”.