Le assicurazioni sono attori chiave nel panorama finanziario, con caratteristiche peculiari che le rendono particolarmente rilevanti in termini di politiche ESG. Le compagnie assicurative svolgono, infatti, il duplice ruolo di investitori istituzionali, da un lato, e di fornitori di prodotti e servizi assicurativi dall’altro. Ne risulta che, in entrambe queste funzioni, possono fornire un decisivo contributo ai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU (Sustainable Development Goals - SDGs) e anche al raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050.
Negli ultimi anni il lavoro delle compagnie assicurative italiane è riuscito a integrare sempre più i criteri ESG, come ha rivelato la ricerca realizzata dal Forum per la Finanza Sostenibile e dall’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici (ANIA), con il sostegno di Etica SGR, EY, Payden&Rygel, Reale Mutua.
L’indagine, avviata nel 2022, è giunta quest’anno alla terza edizione, con una partecipazione pari all’87% del mercato assicurativo italiano in termini di premi raccolti.
I criteri ESG nelle imprese di assicurazioni...
Secondo l'indagine la quasi totalità del campione preso in considerazione include i fattori ESG tra le linee prioritarie dei piani strategici, con un particolare riferimento ai temi ambientali. I dati, infatti, evidenziano una particolare attenzione a obiettivi di riduzione delle emissioni di Scope 1 e 2 (97% del campione), legate agli investimenti (93%) e alle polizze (32%). Inoltre, sono citati i piani di adattamento ai rischi climatici volti a garantire l’assicurabilità dei settori più esposti (32%).
Per quanto riguarda il fattore S, legato quindi al sociale, le imprese di assicurazione includono soprattutto i diritti umani nelle politiche di investimento (61% del campione) e nelle politiche di sottoscrizione (36%).
In riferimento al tema della governance, invece, il 96% ha dimostrato di presidiare al meglio i temi ESG servendosi di comitati e/o funzioni specifiche dedicati alla sostenibilità. Il risultato è che il 66% del campione ha una funzione appositamente dedicata ai temi ESG (in crescita rispetto al 61% del 2023).
Non mancano poi le attività formative (98%) utili per diffondere i temi della sostenibilità all'interno dell'azienda, dai dipendenti fino al Cda.
“Per le assicurazioni i temi della sostenibilità sono diventati una presenza costante e ineludibile. Dalla ricerca emerge la conferma come la scelta della sostenibilità sia irreversibile e ormai insita nelle pratiche quotidiane delle società assicuratrici, che negli ultimi anni, grazie a un forte impegno su questo fronte, stanno compiendo importanti passi in avanti”, dichiara Massimo Giusti, Presidente del Forum per la Finanza Sostenibile.
… negli investimenti…
Per quanto riguarda il panorama degli investimenti, invece, il 99,7% dei rispondenti include i criteri ESG nelle proprie politiche di investimento, applicandoli a una quota rilevante dell’intero portafoglio investimenti. I motivi che spingono le aziende assicurative a includerli sono soprattutto legati alla possibilità di coniugare l’impatto sociale e ambientale degli investimenti con un congruo ritorno finanziario (89% dei casi), ma non mancano gli aspetti reputazionali (41% dei casi) e il miglioramento della gestione dei rischi finanziari (40% dei casi).
L’inclusione dei criteri ESG nelle politiche e nelle decisioni di investimento avviene tramite una molteplicità di approcci che tengono in considerazione i criteri ESG. Tra quelli maggiormente utilizzati vi sono: le esclusioni (100% del campione), l‘engagement (86%), il best in class (79%), le convenzioni internazionali (76%), gli investimenti tematici (76%), il voting (71%) e le invece le politiche di disinvestimento (76%).
Un riferimento a parte merita invece il tema della neutralità climatica e dell'impronta carbonica tanto che il 73% del campione e cita esplicitamente l’obiettivo della neutralità climatica mentre il 98% è impegnato anche nella misurazione dell'impronta di carbonio del portafoglio investimenti, con lo scopo finale di decarbonizzarlo (88%) e identificare i rischi finanziari associati al cambiamento climatico (75%).
... e nella sottoscrizione dei rischi
Infine non bisogna dimenticare che le compagnie di assicurazione svolgono un ruolo centrale nella gestione dei rischi e nella fornitura di coperture assicurative. In riferimento ai criteri ESG il 60% del campione li ha già inclusi nelle proprie politiche di sottoscrizione sottoforma di prodotti assicurativi, danni o vita diversi dai prodotti di investimento, che tengono in considerazione aspetti ambientali, sociali e/o di buona governance. Questa integrazione, in netto aumento rispetto al 2023 quando era ferma al 45%, avviene soprattutto per incentivare comportamenti più sostenibili e meno rischiosi nella clientela (94% dei casi) e per incoraggiare misure di prevenzione dei rischi legati al cambiamento climatico (87%).
Le imprese che già integrano i criteri ESG nelle politiche di sottoscrizione includono nella propria offerta di prodotti assicurativi: prodotti con caratteristiche ambientali (100%), con particolare riferimento alla riduzione di rischi catastrofali (94%), promozione di energie rinnovabili (92%), mobilità sostenibile (76%) e alla riduzione dei danni ambientali (62%); prodotti con caratteristiche sociali (76%) con riferimenti alla copertura per perdita di autosufficienza e malattie gravi (98%) o per invalidità (98%), alla promozione della prevenzione sanitaria (90%) e di stili di vita salutari (80%), nonché alla copertura delle fasce “deboli” della popolazione (48%). Infine, sebbene i prodotti con caratteristiche di buona governance siano residuali (0,3%), si concentrano sulle politiche anticorruzione, i rating di legalità e il rispetto delle Linee guida OCSE.
“Nel processo di transizione, le imprese di assicurazione svolgono un ruolo cruciale, offrendo copertura sia per le attività economiche sostenibili, sia per quelle impegnate a diventarlo. Inoltre, le compagnie assicuratrici sono fondamentali nella gestione dei rischi connessi al cambiamento climatico - si pensi ai rischi fisici, in deciso aumento -, anche attraverso lo studio di soluzioni innovative”, dichiara Francesco Bicciato, Direttore Generale del Forum per la Finanza Sostenibile.