Il Legal Design come strumento chiave all'interno della strategia ESG

La crescente complessità normativa incontra il bisogno di chiarezza: il Legal Design progetta documenti legali per essere accessibili, efficaci e incentrati sull'utente. Ne parliamo con Rita Santaniello, Avvocato esperta in sostenibilità

Di Simona Politini

Strategie ESG - Pubblicato il 05-12-2024

Negli anni ’90 ciascuno di noi leggeva in media 20.000 parole al giorno. Oggi ne leggiamo in media oltre 100.000. Siamo letteralmente bombardati da informazioni. Parallelamente, però, la nostra capacità di concentrazione si sta riducendo progressivamente e non riusciamo più a leggere con attenzione testi troppo lunghi. Non a caso notiamo un aumento delle infografiche e illustrazioni.

Eppure, le leggi che impongono obblighi d’informazione, come ad esempio in campo finanziario, in materia di privacy e in generale ai fini della compliance, sono sempre di più (si pensi agli obblighi di informativa ai lavoratori introdotti dal Decreto Trasparenza e dalla legge sul Whistleblowing) e prevedono una lunghissima lista di indicazioni da trasmettere ai destinatari delle informative. Non solo. Tali normative prevedono anche che l’informativa sia comprensibile e tarata sull’utente.

Come far quadrare il cerchio? Come fare convivere la sempre maggiore complessità normativa con la sempre minore propensione a leggere i testi scritti? È sulla base di queste considerazioni che nasce il Legal Design.

E di Legal Design parliamo oggi in maniera più approfondita con Rita Santaniello, Avvocato Partner Studio Rödl & Partner, nonché Responsabile della Practice di Sostenibilità all'interno dello studio da lei stessa creata, e Co-Founder di Sircle S.r.l. Società Benefit.

Dal design thinking al diritto: cos'è e come funziona il Legal Design 

Dunque, che cos’è il Legal Design?

Avv. Rita Santaniello

«Il Legal Design è una parte della più ampia disciplina del User Experience Design. Margaret Hagan, Executive Director del Legal Design Lab lo definisce come l’applicazione del design umano-centrico al mondo del diritto, per rendere i sistemi e i servizi legali più centrati sull’uomo, usabili e soddisfacenti.

Il termine design non va confuso con il design in senso estetico o grafico, ma va inteso nel suo significato di progettazione. Il Legal Design consiste nella progettazione di documenti e contenuti legali in modo da garantire la centralità della persona, dell’utente, allo stesso tempo assicurando la compliance e la piena efficacia legale di tale documento».

In che modo il Legal Design garantisce la centralità della persona?

«La persona viene messa al centro nel processo di progettazione che parte dall’identificazione dei bisogni, delle aspettative e degli obiettivi degli utenti, perché non sono gli utenti a doversi adattare alla soluzione, ma è la soluzione a doversi adattare agli utenti».

A quali necessità risponde in ambito ESG?

«Il Legal Design risponde alle esigenze di compliance delle imprese rispetto a diversi dei principali obblighi posti dalla normativa ESG. In particolare, è lo strumento ideale per implementare una solida governance, che è uno dei pilastri ESG ed è posta al centro da numerose normative, dalla CSRD alla CSDDD. Per l’implementazione della governance occorre identificare chiaramente ruoli e responsabilità, definire politiche e processi e garantirne l’osservanza attraverso policy e regolamenti. Con il Legal Design si facilita la comprensione e quindi l’osservanza di tali policy e procedure.

Inoltre, la normativa ESG (ma in generale tutta la più recente normativa comunitaria) si basa sul principio della trasparenza e dell’accountability e il Legal Design è la soluzione ideale per il rispetto di tali principi.

Infine, formazione e comunicazione, per esempio anche sul Bilancio di Sostenibilità, sono elementi fondamentali ai fini della compliance alla normativa ESG e il Legal Design consente di fare informazione, formazione e comunicazione in modo più efficace, trasparente e coinvolgente».

Perché il Legal Design è uno strumento che può fare la differenza nel coinvolgimento degli stakeholder?

«Il coinvolgimento degli stakeholder è un obbligo per la conformità alla CSRD ed è indispensabile per disegnare e attuare un buon piano strategico di sostenibilità. La conseguenza sarà che gli stakeholder riceveranno una gran mole di richieste e dovranno compilare un elevatissimo numero di questionari. Le imprese che si attrezzeranno con strumenti più user friendly, accattivanti, piacevoli e di agevole comprensione, riusciranno più di altri a coinvolgere gli stakeholder e a ricevere la collaborazione richiesta».

Chi può diventare legal designer?

«Il Legal Design è necessariamente un lavoro di squadra, che coinvolge almeno un professionista del diritto e un esperto in User Experience Design. Tuttavia, è indispensabile coinvolgere anche l’utente, perché la soluzione va disegnata su di lui».

Che competenze vanno acquisite per diventare legal designer?

«Attualmente non c’è un percorso di formazione specifico e standardizzato, ma sicuramente oltre a una formazione in grafica e User Experience Design, occorre acquisire competenze soft, quali l’attitudine all’ascolto e l’empatia e l’attitudine al lavoro di squadra. Su tali basi occorre poi costruire competenze specifiche di Legal Design che ha le sue regole ben definite, riprese dal mondo del design thinking e affiancate alle competenze giuridiche. Come dicevamo prima, però, è difficile trovare tutte queste competenze in una sola persona, risulta molto più funzionale lavorare in team multidisciplinari che coinvolgano anche funzioni interne del cliente finale, che dovrà poi implementare e utilizzare il documento o processo rielaborato».

Dove si possono acquisire queste competenze?

«Per rispondere al crescente interesse verso questa nuova disciplina, stanno aumentando i corsi di formazione in materia. Anche il mio studio, con un team multidisciplinare dedicato al Legal Design, è impegnato in docenze all’interno, ad esempio, del corso di formazione in Legal Design offerto dal Sole 24 Ore Formazione».

 

 


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